L'ambasciatore israeliano Gilon: "Non posso minimamente accettarle"
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Continua la bufera scatenata dagli insulti registrati del presidente della Figc Carlo Tavecchio ("Tenete a bada gli ebrei e lontano da me gli omosessuali"). E' intervenuto anche il numero 1 del Coni, Giovanni Malagò: "Le parole emerse attraverso la registrazione audio sono inaccettabili e vanno biasimate, ma sottolineo che non esiste alcun presupposto tecnico-giuridico perché il Coni possa commissariare la Federcalcio" e poi ha aggiunto: "Ho chiesto, con urgenza, un report dettagliato alla Figc per approfondire il caso".
Sul caso Tavecchio si era già espresso l'ambasciatore israeliano: "Quale Ambasciatore d'Israele in Italia - ha commentato Naor Gilon - desidero ribadire che nessuno può dubitare che, come israeliano, ebreo e parte di un gruppo di minoranza, io possa minimamente accettare le parole pronunciate da Tavecchio".
Le frasi di Carlo Tavecchio riferite a ebrei ed omosessuali risalgono al giugno scorso e sono state registrate da Massimiliano Giacomini, direttore del quotidiano online SoccerLife. "È un ricatto - ha spiegato il presidente della Figc -, si tratta di una ritorsione di una persona alla quale ho negato dei contributi. Con una registrazione fatta a mia insaputa, non un'intervista, potrebbe essere manipolata".