La prima di Allegri e Luis Enrique, l'ultima di Pirlo e Xavi, l'ottava finale e il triplete: le due squadre arrivano a Berlino su percorsi paralleli
Sabato sera, sotto il cielo dell'Olympiastadion di Berlino, Juventus e Barcellona si sfidano per aggiudicarsi la 60esima edizione della Coppa Campioni/Champions League. Due squadre molto diverse tra loro sia per caratteristiche dei singoli, sia come stile di gioco, sia come tradizione, ma che arrivano a questa partita in modo curiosamente molto simile e parallelo.
IL MISTER
Entrambe le squadre hanno cambiato l'allenatore in estate e in entrambe le piazze, anche se a Torino in maniera certamente pi? netta e rumorosa, i neo tecnici sono stati accolti con scetticismo e dubbi. Dubbi presto fugati da Allegri come da Luis Enrique, 3 anni di differenza ed entrambi ex giocatori, che alla loro prima stagione sulla nuova panchina hanno vinto campionato e Coppa nazionale e hanno portato le rispettive squadre fino a Berlino, alla prima finale di Champions League della loro carriera e con la possibilit? di conquistare il triplete al loro primo anno (come Guardiola).
L'ADDIO
Quella di Berlino sar? l'ultima gara con le rispettive squadre di due giocatori fantastici, in qualche modo simili sia come posizione occupata in campo, sia per il genio che ispira le loro giocate; due giocatori che hanno vinto tutto, con i club e con la nazionale (dove hanno incredibilmente lo stesso numero di presenze e reti 113/13), e che ora salutano il ?calcio che conta? per attraversare l'oceano e continuare a giocare: Pirlo e Xavi. Se il giocatore blaugrana, dopo 17 stagioni e 24 titoli, ha gi? salutato i suoi tifosi per provare un'esperienza all'Al-Sadd in Qatar, l'addio dello juventino non ? ancora certo, ma il giro di campo nel giorno della festa scudetto allo Stadium assomigliava tanto ad un saluto. La destinazione pi? probabile, dopo 4 anni di successi in bianconero, ? New York, dove trover? Villa e Lampard.
IL LEADER
Spesso le partite che contano vengono decise dalle giocate dei campioni e molto probabilmente anche le sorti della finale di Berlino dipenderanno dalla prestazione dei due giocatori pi? attesi, bomber e condottieri indiscussi delle rispettive squadre, entrambi numeri 10 ed entrambi argentini: Tevez e Messi. I leader delle due squadre, 31 anni il primo 28 il secondo, hanno vissuto una grande stagione a livello individuale, chiudendo sul secondo gradino della classifica marcatori in campionato e trascinando le rispettive squadre fino a Berlino a suon di gol (7 per l'Apache e 10 per la Pulce).
LA CHAMPIONS E IL TRIPLETE
Se dovessero vincere la finale, entrambe le squadre porterebbero a termine il triplete, un risultato straordinario raggiunto gi? una volta dal Barcellona e mai dalla Juventus (dovessero vincere i blaugrana sarebbero la prima squadra della storia a vincerlo due volte). Inoltre quella di Berlino sar?, per la Juventus come per il Barcellona, l'ottava finale di Champions League della loro storia (i bianconeri ne hanno vinte due, i blaugrana invece quattro, di cui tre nelle ultime nove edizioni). La Juve ?, insieme a Bayern e Benfica, la squadra con pi? sconfitte in finale di Champions.