DISASTRO AEREO

Chapecoense, anche l'aereo dell'Argentina con poco carburante

Pochi giorni prima della tragedia Messi e compagni avevano viaggiato con la stessa compagnia, la Lamia, e secondo una rivelazione inquietante anche in quel caso si cercò di risparmiare sulla benzina

07 Dic 2016 - 17:09
 © LaPresse

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Stessa compagnia aerea, stessa folle abitudine. Un volo della Lamia aveva trasportato la Nazionale argentina pochi giorni prima rispetto alla sciagura aerea che ha coinvolto la squadra brasiliana della Chapecoense. E anche il quel caso si cercò di risparmiare sul carburante: il charter su cui viaggiava la selezione Albiceleste avrebbe avuto, infatti, soltanto 18 minuti di autonomia.

Le indagini sul disastro aereo che ha coinvolto la Chapecoense e provocato la morte di 75 persone in seguito allo schianto nei pressi di Medellin, in Colombia, proseguono. E per tre dirigenti della compagnia sudamericana Lamia sono addirittura scattate le manette perché quel volo maledetto non aveva abbastanza carburante per coprire la tratta prevista. E proprio la folle pratica di risparmiare benzina fa emergere un altro dettaglio inquietante. Si è detto più volte che i voli charter della stessa compagnia erano già stati utilizzati da altri club e, in modo particolare, anche dalla Nazionale argentina che l'11 novembre aveva utilizzato un volo della Lamia proprio per rientrare in patria dopo la sfida con il Brasile. Appena 18 giorni prima della sciagura che ha sconvolto la Chape. E anche in quel caso, secondo quanto riportato dal portale brasiliano "Fohla", l'aereo era stato rifornito al minimo, secondo una prassi che pare abbastanza diffusa tra alcune compagnie sudamericane per risparmiare tempo e denaro ovvero rifornirsi solo con una minima quantità indispensabile di benzina, quantità ovviamente inferiore rispetto a quanto previsto dalle normative di sicurezza.

Ebbene l'11 novembre il viaggio di Messi e compagni durò 4 ore e 4 minuti: il velivolo che li trasportava era rifornito di carburante per poter volare in totale 4 ore e 22 minuti. Con appena 18 minuti di autonomia. Rifornimento, come detto, al minimo indispensabile cui i piloti tentano di ovviare, qualora si ritrovino alle strette, chiedendo l'atterraggio di emergenza. Salvo, come del caso della Chapecoense, che la tragedia arrivi ben prima dell'autorizzazione della torre di controllo.

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