MILAN

Cuore, grano, giuoco e due punte

Silvio Berlusconi e il Milan: 31 frasi per 31 anni

di Andrea Saronni
13 Apr 2017 - 16:08
 © SportMediaset

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Come, chi me lo ha fatto fare? Sono milanista, sono tifoso, non sono mica una bestia diversa dagli altri solo perché mi chiamo Berlusconi... Non c'è solo il Berlusconi dipinto sui giornali... Io sono uno che ai fatti di cuore ci tiene, mi potrei definire un sentimentale che agisce con razionalità.

Nel calcio sarò e agirò come il Berlusconi della Tv, non sarò diverso (1986)
 

Il Milan? È un affare di cuore, costoso, ma anche le belle donne costano. (1986)

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Scendere in campo seguendo una missione: essere padroni del campo e comandare il giuoco (1986)

Tutte le cose di cui mi occupo sono profane, ma il Milan è sacro (1988).

Maradona? Grande giocatore, ma nel Milan non può essere inserito. Carattere troppo difficile (1988)

Il calcio diventerà il vero fenomeno televisivo del futuro (1988)Gli stranieri? Nel 1992 non ci saranno più differenze tra i singoli paesi europei. (1988)

Ho molta fiducia che il Milan possa vincere il campionato perché dobbiamo essere più forti della sfortuna, dell’invidia e dell’ingiustizia (1988, 2007, 2012)

Domani sogneremo altri traguardi, inventeremo altre sfide, cercheremo altre vittorie. Che valgano a realizzare ciò che di buono, di forte, di vero c'è in noi, in tutti noi che abbiamo avuto questa avventura di intrecciare la nostra vita a un sogno che si chiama Milan (1989, dopo la vittoria della prima Coppa Campioni della sua gestione)

Speriamo di aver confezionato una squadra capace di produrre spettacolo perché abbiamo precisi doveri verso i nostri tifosi e verso il resto del mondo, dove siamo la realtà italiana più conosciuta dopo la mafia e la pizza (1996)

Cara Santità (Papa Giovanni Paolo II, ndr), mi lasci dire che lei assomiglia molto al mio Milan. Infatti, lei, come noi, è spesso all’estero, cioè in trasferta, a portare in giro per il mondo un’idea vincente. Che è l’idea di Dio. (1998)

Come mi immagino il Milan tra 100 anni? Beh, con me a capo. A parte gli scherzi, mi auguro che ci sia ancora un Berlusconi alla presidenza. (1999, in occasione della Festa del Centenario)

Ho insegnato al Milan come si gioca al calcio (2001)

Si parla del Milan di Sacchi, di Zaccheroni e di Ancelotti e non si parla mai del Milan di Berlusconi. Eppure sono io che da 18 anni faccio le formazioni, detto le regole e compero i giocatori. Sembra che io non esista. (2004)

 

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Quando allenavo l'Edilnord, i miei ragazzi facevano diciassette passaggi consecutivi (2004).

Manderò una lettera: da lunedì qualsiasi tecnico del Milan sarà obbligato a giocare con almeno due punte. Non è una richiesta, è un obbligo. (2004)

Le mie parole, sia chiaro, sono Vangelo (in riferimento al modulo del Milan, 2004).

Esigeremo gli scudetti, a questo punto esigiamo che ci restituiscano due scudetti. Ci spettano. Siamo stanchi di subire ingiustizie (2006)

L’addio di Shevchenko? Non è stato voluto da noi né è stato causato dalla volontà del giocatore: lui ha dovuto subire i desideri della moglie. E si sa che spesso le mogli sono dei kapò a cui non si può dire di no. (2006)

Ventuno anni fa, quando prendemmo il Milan sull'orlo del fallimento, ci prefissammo un obiettivo: portare la squadra ai vertici in Italia, in Europa e nel mondo. Ebbene, ci siamo riusciti!» (2007)

A Cesena il Milan ci ha dato dei dolori, ma non ha giocato male. Il problema è che spesso il Milan si imbatte in arbitri di sinistra (2010).

Mi ero disamorato di questo Milan perché non mi rispecchiavo nella squadra che Leonardo metteva in campo. (2010)

Voi tifosi gioite e vi amareggiate, ma alla fine il grano lo metto sempre io. (2010)

Battere la Juventus con un rigore dubbio è ancora più bello. (2012)

Nel calcio tre squadre hanno segnato la storia. Una è l’Ajax di Cruijff, una è il Milan degli olandesi e l’ultima è il Barcellona di Guardiola. (2012)

Balotelli? Se metti una mela marcia nello spogliatoio può infettare tutti gli altri. Io ho avuto modo di dare un giudizio sulla persona Balotelli, non accetterai mai che facesse parte dello spogliatoio del Milan" (2013)

Mi ricordo di quando mio padre mi portava allo stadio e non pagavo il biglietto perché ero piccolo piccolo. Ripeto, il Milan è una questione di cuore. (2013)

Il Milan la squadra più titolata del mondo, e io il presidente che ha vinto più trofei. Santiago Bernabeu ne ha vinti la metà e gli hanno pure intitolato uno stadio. (2013)

Allegri? No el capisse un casso. (2013)

Ce l’avrei io l’allenatore giusto: Berlusconi. (2014)

Mio padre diceva che ho il Milan tatuato sul cuore. E non ho alcuna intenzione di fare un trapianto. (2014)

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