L'ex Udinese accusato dai media arabi di aver ucciso l'ex rapper Castro
© dal-web
Prima la tragica morte di due amici, ora le accuse di omicidio e magia nera. Non è decisamente un bel periodo per Asamoah Gyan, ex attaccante di Udinese e Sunderland con un'esperienza anche al Modena. Le accuse, bollate dall'ex bianconero come "selvagge", si rivolgono ad un episodio accaduto lo scorso luglio, quando morì il suo amico d'infanzia e rapper Theophilus Tagoe, molto conosciuto in Ghana con il nome di Castro.
Le ricostruzioni di quanto accaduto quel giorno parlano di un momento di relax tra amici sul lago Volta, ad Accra, trasformatosi in tragedia: per cause mai chiarite una ragazza, fidanzata del musicista, è caduta da una moto d'acqua senza più riemergere. Per cercare di salvare la donna, si è tuffato lo stesso Castro, ma entrambi sono annegati. E anche Gyan, in compagnia del fratello Baffour, si sarebbe gettato in acqua rischiando lui stesso la vita.
Il mancato ritrovamento dei corpi di Castro e della fidanzata, però, ha dato vita a una serie di sospetti su Gyan, che attualmente gioca ad Abu Dhabi: secondo la stampa locale avrebbe "sacrificato" l'amico per migliorare la propria carriera calcistica. "Sono accuse selvagge e che rasentano l'assurdo - scrive in un duro comunicato il giocatore -. Siamo rimasti in silenzio non perché dobbiamo nascondere qualcosa, ma perchè non vogliamo interferire con le indagini della polizia. Nel nostro doloroso silenzio, siamo rimasti sconvolti dal fatto che l'episodio sia servito per dar voce a folli e assurde voci. Non abbiamo alcuna responsabilità su quanto accaduto, nè morale nè legale".