2) Mario Corso Il centrocampista dell'Inter, inventore tra l'altro della famosa punizione "a foglia morta", era uno dei calciatori più amati dagli italiani. Litigò però all'epoca con il ct Edmondo Fabbri che, cresciuto professionalmente lontano dai grandi club, preferiva in nazionale l'ossatura "più provinciale" del Bologna piuttosto che quella nerazzurra: per questo motivo, Mariolino ne fece le spese. I fatti però gli daranno ragione: l'Italia, senza il suo talento, farà brutta figura ai mondiali 1962 e 1966, nei quali Corso non fu mai convocato.