Italia femminile, svanisce il sogno Mondiale: la Figc non le lasci sole
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Le azzurre di Cabrini a un passo dall'impresa: la potenzialità c'è, mancano i mezzi
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Il Bentegodi malinconico, sconfitto ma fiero, applausi scroscianti come la pioggia che ha inumidito le 5mila teste accorse allo stadio nonostante il freddo. Il sogno mondiale della Nazionale italiana di calcio femminile è finito così, a un solo scalino dall'imbarco per Canada 2015. Dopo l'1-1 de L'Aja, a Verona le azzurre sono state sconfitte 1-2 dall'Olanda tramortite e affondata dal fenomeno Miedema già nel primo tempo. Peccato, ma la cavalcata delle ragazze di Cabrini resta da applausi convinti come quelli giustamente tributati dal pubblico al triplice fischio finale a tutte, anche alle avversarie.
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Troppo ampio il divario fisico con le olandesi, troppo forte Vivianne Mediema, quella che in Olanda paragonano a Messi ma che per movenze, eleganza e vicinanza geografica reggerebbe tranquillamente il paragone con Van Basten. Un diagonale il primo gol, una perla il raddoppio con danza sul pallone, dribbling al portiere e tanti saluti: 17 gol in 17 partite con la nazionale. Numeri da urlo, ancora di più considerando che è nata nel luglio del 1996.
Un fenomeno come ne nascono poche, ma che sottolinea la differenza tra il calcio femminile italiano e quello vissuto nel resto d'Europa. Qualche Mediema, magari, ci sarebbe anche in Italia, dove però il professionismo non esiste così come le strutture e l'aiuto della Figc. Ed è tutto quello che Cabrini ha chiesto a fine partita: "Pensare che il futuro di questo movimento dipendesse da questa partita è folle. Restiamo il brutto anatroccolo in Europa, ma nonostante ciò ce la siamo giocata con nazionali organizzate in tutto e per tutto. Noi non abbiamo atlete, le olandesi lo erano. Dobbiamo credere nella crescita di questo sport e la Figc deve darci i mezzi per farlo. Solo così possiamo pensare di essere competitivi".
E qualcosa si muove. Il terzo posto della Under 17 al Mondiale in Costa Rica è un segnale positivo da coltivare per raccogliere frutti buoni nei prossimi anni. La Figc, presente con Tavecchio e Conte a Verona, questa volta pare ben disposta. Speriamo, ora che le luci sul Bentegodi si sono spente e la moda di parlarne passerà, queste ragazze non vanno lasciate sole.