Pensieri brevi ma appuntiti sull'ultima, amara sfida azzurra ai Mondiali: con inevitabile giudizio finale
© -afp
BUFFON. Aveva chiesto “cuore caldo e testa fredda”: ma ci mette anche la sua manona aperta che salva ripetutamente lo 0-1, specie su Suarez. Poi sale in cielo Godin: ed è la fine. Enrico Toti.
BARZAGLI. Più teso del solito, al pronti-via sbaglia qualcosa nella scelta dei tempi; poi si rinfranca e nella bolgia finale dà il meglio. Tutto inutile. Guerriero.
BONUCCI. Dei tre centrali juventini sembra il più libero mentalmente; però al 51', quando stende Cavani in area coram populo, decisamente esagera . L'arbitro lo grazia. Miracolato.
CHIELLINI. Ritrova Cavani, quello con cui giocò a Rollerball anni fa in Juve-Napoli, ed è subito wrestling. Poi arriva Suarez e gli mette i denti nel collo. Pulp fiction.
DARMIAN. In gravissima difficoltà, sul binario di destra, preso d'infilata ora da Pereira, ora da Rodriguez, ora da Lodeiro. Non lo aiuta nessuno, fa una brutta figura. Spaesato.
PIRLO. Il 2° play che si trova accanto (Verratti) non lo mette a disagio. Sventaglia palloni per compagni non sempre sintonizzati, ci prova su punizione. Con Buffon, l'unico vero gigante. Napoleone.
VERRATTI. A prima vista sembra il piccolo Jim Hawkins in mezzo ai pirati dell'Isola del Tesoro. Invece comincia la battaglia e Long John Silver è lui. E che classe! Sfrontato.
MARCHISIO. Nel primo tempo balla a lungo sulla mattonella al limitar dell'area, ma non affonda. Affonda invece, al 59', sulla gamba di Rios e sotto gli occhi dell'arbitro. E ci trascina a picco. Sventurato.
DE SCIGLIO. Dopo l'Abate visto col Costarica, vedere di peggio era difficile. Lui era al rientro dopo un lungo infortunio, ci mette solo l'impegno. Pulcino.
IMMOBILE. Detto che Boninsegna e Paolo Rossi erano un'altra cosa, lui si batte e si sbatte facendo il massimo (di quel che può). Dopo 70' lascia posto a Cassano. Spremuto.
BALOTELLI. Sempre a terra, lamentoso, indispone l'arbitro; che quando lo vede volare coi tacchetti in testa a Pereira (!) gli mostra il giallo. Fuori al 45' per non finire in 10. Caso clinico.
PAROLO. Subentra a Balotelli e corre e si danna l'anima in un'Italia che resta subito in 10 e finisce nel dramma. Incolpevole.
CASSANO. Forse Prandelli aveva paura che gli tirasse un bicchiere in testa; sta di fatto che lo fa entrare al posto di Immobile , Godin segna e restiamo senza attaccanti. Se non altro: volonteroso.
MOTTA. La sola potenziale palla-gol azzurra gliela serve Cassano dopo un prolungato dai-e-vai: lui, naturalmente, la cicca. Pantegana,
PRANDELLI. Adesso tutti si attaccheranno al morso di Suarez, ma che cappero di partita ha fatto l'Italia? Sullo 0-0 c'era un rigore contro, siamo stati tristi (nel gioco) e fuori di testa (Balotelli e Marchisio). Generale Custer.