Dai pomeriggi in auto da Genova a Brescia alla finale olimpica vista per strada su un cellulare: Elena Campanella rivive l'emozione dell'oro. "La nostra vita non cambierà: continuerò a fare la parrucchiera - dice - e nel 2028 sarò a Los Angeles anche con Asia"
di Dario Vito© Ufficio stampa
"Sentiamoci nel pomeriggio, adesso ci sono troppe persone". Non sarà una medaglia d'oro a stravolgere la quotidianità di Elena Campanella, la mamma di Alice D'Amato, campionessa olimpica alla trave, che, prima di concedersi ai microfoni di Tgcom24, preferisce dare la precedenza ai suoi clienti nel negozio a Genova. "Oddio, è un'emozione indescrivibile e i sentimenti si scontrano. Da una parte - spiega Elena - la gioia dall'altra il rimpianto di non aver vissuto questo momento con il suo papà Massimo, scomparso due anni fa". Un successo vissuto a distanza con l'altra figlia Asia, gemella e compagna di squadra di Alice, che ha dovuto rinunciare alle Olimpiadi a causa di un grave infortunio al ginocchio.
Qual è il primo ricordo ?
"Quando andavamo tutti insieme con il camper a sciare a Prato Nevoso. Le mie bambine avevano sei anni".
Poi il trasferimento a Brescia per allenarsi nel centro federale: una scelta, nel tempo, risultata vincente.
"Una decisione voluta fortemente da me perché vedevo in loro un talento, un talento che doveva essere coltivato e valorizzato. Così per tre giorni alla settimana facevamo avanti e indietro da Genova, fino al trasferimento definitivo all'età di 12 anni".
Come è il rapporto tra le due sorelle "fate"?
"Quando erano piccole, a dire il vero, litigavano spesso. Crescendo, complice anche la scomparsa del papà, si sono unite molto e ora vivono in simbiosi"
Arriviamo a Parigi. Cosa ha detto ad Alice prima di partire?
"Ogni giorno e prima di ogni gara le scrivevo di 'sfruttare al massimo questa opportunità perché altrimenti se ne sarebbe pentita' ".
Consiglio recepito...
"Assolutamente (ride, ndr). Mi ha reso super orgogliosa, meglio di così non poteva fare".
Da mamma, aveva sensazioni particolari?
"A dire il vero sì, non lo nego. Pensavo che potesse piazzarsi nella gara alle parallele, che in teoria è la sua specialità. Senza pressioni, alla trave, ha tirato fuori il meglio però".
Come mai non è partita per Parigi?
"Io sono parrucchiera, gestisco il negozio con una socia ma non abbiamo dipendenti. Ho dato priorità al mio lavoro, perché mi reputo una persona molto umile".
Quindi zero rimpianti?
"No, anche perché ci siamo sempre mantenute in contatto. Se fossi partita, le possibilità di vedersi sarebbero state limitate al massimo visto che non sarei potuta entrare nel villaggio olimpico".
E dove ha visto la finale?
"Insieme all'altra mia figlia Asia. Camminavamo per Genova e la guardavamo sul telefono. Quando ha vinto l'oro, abbiamo iniziato a urlare come delle pazze, chissà cosa avrà pensato la gente (ride, ndr).
Come festeggerete?
"Adesso le due sorelle partiranno per un viaggio insieme in Thailandia. Per il loro rientro la società genovese che le ha viste crescere, l'Andrea Doria, sta preparando una grande festa per Alice".
Crede che ora cambierà, in qualche modo, la vostra vita?
"Alla fine penso di no. Non mancheranno i sacrifici. Continuerò a lavorare nel mio salone e le mie figlie ad allenarsi a Brescia per arrivare, questa volta, insieme alle Olimpiadi di Los Angeles del 2028".
E lei, ci sarà?
"Senza dubbio, sono già lì".