Il ghanese punito per l'espulsione seguita ai cori razzisti di Cagliari. Con lui anche l'Onu. A Pescara il console onorario in visita.
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Per l'Alto commissario Onu è un esempio, per i regolamenti del calcio italiano è da squalifica. Sulley Muntari, il giocatore ghanese del Pescara protagonista di un diverbio con l'arbitro Minelli che non era intervenuto mentre alcuni tifosi del Cagliari intonavano cori razzisti, salterà un turno per squalifica. E' la sanzione del giudice sportivo. Muntari era stato espulso per doppia ammonizione: la prima per proteste, la seconda per aver lasciato il campo senza autorizzazione.
E dire che il suo gesto era finito sui media ed è diventato un vero e proprio caso internazionale. Il Guardian e lol (Sud Africa) hanno dato grande eco al gesto del ghanese, definendo il giocatore del Pescara "un esempio nella lotta al razzismo". I cori, la lite con l'arbitro e l'uscita dal campo: il ghanese ha scelto un modo eclatante per protestare contro gli ennesimi buu ricevuti in campo ed il suo gesto ha fatto il giro del mondo.
Del caso si è occupato anche l'Onu che ha definito il giocatore "un'ispirazione per tutti", invitando la Fifa a prestare maggiore attenzione al persistente problema del razzismo nel calcio. Ma, salvo ricorso ancora da decidere per il momento, di tutta questa storia, resta la decisione del giudice.
A portare la solidarieta' al centrocampista ghanese del Pescara è arrivato anche il console onorario del Ghana in Italia, Massimiliano Colasuonno Taricone (madre di origine italiana, ndr). Il console ha visitato il centro sportivo Poggio degli Ulivi di Marina di Città S.Angelo e ha voluto incontrare il calciatore per capire cosa è accaduto domenica scorsa, ascoltando la sua versione dei fatti.
Il colloquio fra il console del Ghana in Italia e Muntari e' durata oltre mezzora. Poi il diplomatico è ripartito alla volta della Capitale.