Al di là dei tre punti in palio, Merengues contro Blaugrana offre numerosi spunti di discussione, tra cui i debutti di Luis Enrique e Suarez, e l'assenza di Bale
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El Clasico è più di una sfida qualsiasi: è Castiglia-Catalogna, è nazionalisti-indipendentisti, è Ronaldo-Messi. Real Madrid-Barcellona è rivalità accesa, da sempre.
Il 228esimo Clasico nasce con questi numeri, aspettative, novità.
I numeri del match In 227 partite, il bilancio delle due squadre è pressoché pari, col Real che conta 90 vittorie (una in più del Barça, "fermo" a 89), mentre solo 48 volte si è verificato il segno X.
Per quanto riguarda la classifica invece, le "merengues" hanno 4 punti di ritardo rispetto ai catalani, a quota 22. Barcellona che, tra l'altro, non ha ancora subito un gol in 8 partite giocate.
I fenomeni Ronaldo sfida Messi, che vanta 18 reti nella supersfida. Il portoghese è fermo a quota 12, ma grazie ai 15 gol realizzati nelle ultime 7 partite giocate, è pronto a gettare il guanto di sfida all'argentino. I 259 gol su 272 partite totali in maglia blanca, oltretutto, non possono far altro che rinforzare il morale della stella ex Manchester.
La Pulce, dal canto suo, ha una miglior media realizzativa rispetto a CR7 (0,72 gol contro 0,63 a partita) e, mettendo in porta un solo pallone, potrebbe raggiungere Telmo Zarra, ex stella dell'Athetic Bilbao negli anni '40/'50, che ha realizzato 251 gol nella Liga. Messi, ovviamente, è a quota 250.
L'assente Gareth Bale, senza dubbio, costituisce la perdita più importante di questo Clasico. Il gallese si è infatti fermato qualche giorno fa per un infortunio al muscolo piramidale destro (presente nel basso addome). Dopo il gol fantascientifico realizzato nella scorsa finale di Copa del Rey proprio contro i blaugrana, la mancanza del numero 11 in maglia bianca potrebbe rivelarsi decisiva.
Il debutto Se Bale sarà il top-assente, Luis Suarez rappresenta invece il presente di lusso. Dopo la squalifica attribuitagli dalla UEFA per il morso a Chiellini, il Pistolero non vede l'ora di debuttare con la sua nuova maglia rossa e blu. Chissà come sarà il suo esordio...
Di lui intanto, Ancelotti dice: "Che Suarez giochi o meno, questo non cambia la nostra idea su come affrontare la partita".
Gli allenatori Se Luis Enrique debutta (ovviamente da allenatore) nel Clasico, Carletto Ancelotti ne ha giocati già 3, vincendo la finale di Copa del Rey (2-1 Real) ma perdendo i 2 scontri diretti nella scorsa Liga (2-1 e 4-3 Barça).
Queste le sue parole in conferenza stampa: "E' normale sentire la pressione in gare come queste, soprattutto perché nei due passati precedenti in campionato abbiamo perso. Non capisco perché si giochi alle 18: noi in Champions abbiamo giocato Mercoledì, mentre lo Martedì... Comunque sarà una gara diversa anche perché ora c'è Luis Enrique; contro il Barça però è sempre difficile giocare, soprattutto grazie al loro controllo sul centrocampo. Pepe? E' recuperato e lo è anche Ramos. Se Isco e James giocheranno? Sono al top della forma. Proveremo a sfruttare le loro debolezze".
Più "difensiviste" sono state invece le frasi di Luis Enrique, che ha cercato di spegnere ogni polemica: "In partite come queste è importante la passione. Suarez? Non partira dal primo minuto ma non vedo l'ora di vedere il suo debutto: sono sicuro che non abboccherà alle provocazioni. Vogliamo continuare il nostro record, soprattutto quello difensivo (0 gol presi in 8 partite, ndr)".