brasile 2014

Curiosità Mondiali, dalle origini all'assegnazione della Coppa Rimet

Una serie di cose che forse non sai sulla storia del torneo di calcio più bello del mondo...

04 Giu 2014 - 10:32

1930 - Il primo gol della storia dei Mondiali fu segnato all'Estadio Pocitos dal francese Laurent (Foto 1) al 19' dell'incontro inaugurale Francia-Messico 4-1 (gli spettatori per la prima partita di sempre ad un Mondiale furono 4444). L'ultimo gol di quella edizione (il 4-2 dell'Uruguay nella finale con l'Argentina) lo firmò invece Hector Castro (Foto 2), noto come El Divino Manco (il monco). Aveva perso la mano destra a 13 anni e per giocare usava un moncherino. Storica la foto prima della finale in cui Castro nasconde il moncherino con la mano sinistra. Grande tensione prima della finale tra le due rivali storiche, tanto che l'arbitro Langenus si risolve a dirigerla solo 2 ore prima del fischio di inizio e solo dopo aver ottenuto una polizza sulla vita e la garanzia di poter salpare per l'Europa appena terminata la partita.

1934 - I campioni in carica dell'Uruguay non partecipano in polemica con quanto avvenuto nell'edizione da loro organizzata, quando molte nazionali non si presentarono per gli elevati costi di viaggio. Nei quarti di finale l'Italia viene fermata sull'1 a 1 da una Spagna guidata dal fenomenale portiere Zamora (Foto 3). Portiere inspiegabilmente assente il giorno successivo, in occasione della ripetizione della partita. La leggenda narra di un espresso ordine del Duce...

Curiosità Mondiali, dalle origini all'assegnazione della Coppa Rimet

1 di 14
© dal-web
© dal-web
© dal-web
© dal-web

© dal-web

© dal-web

1938 - All'edizione francese grande assente è il Wunderteam dell'Austria, giunta quarta nel '34. L'Anschluss della Germania nazista ha cancellato il paese dalla cartina europea e la nazionale austriaca viene inglobata da quella tedesca. Matthias Sindelar (Foto 4), uno dei migliori attaccanti dell'epoca con Meazza e Piola, è contrario al regime e si rifiuta di vestire la maglia della nazionale tedesca. Viene trovato morto per avvelenamento pochi mesi dopo insieme alla fidanzata italiana.

1950 - E' l'edizione del famoso "Maracanazo" (Foto 5). Prima dell'ultima partita vengono vendute 500mila magliette con la scritta "Brasile campione 1950". I giornali titolano entusiasti, la vittoria è in tasca. Al Maracana trovano posto quasi 200mila brasiliani e qualche centinaio di uruguagi. Ma accade l'impossibile: l'Uruguay si impone sui favoritissimi padroni di casa per 2 a 1. Una decina di infarti sugli spalti, raccontano le cronache. 34 suicidi e 56 morti, una carneficina. Nella stessa edizione un'altra partita epica: gli Stati Uniti battono gli inglesi, maestri del pallone, per 1 a 0. Una vittoria storica che porta la firma del lavapiatti Joe Gaetjens (Foto 6) e della quale in Inghilterra arriva notizia solo due giorni dopo. Pensando a un errore delle agenzie, infatti, i giornali britannici avevano dato la vittoria agli inglesi per 10-1, ma quando si rendono conto della sconfitta contro gli americani titolano "La morte del calcio".

1954 - L'edizione si svolge in Svizzera, uno dei pochi paesi in grado di organizzare l'evento, essendo stato risparmiato dalla guerra. Sono i primi Mondiali trasmessi in televisione. La finale è tra la Germania Ovest (Foto 7-8) e la fortissima Ungheria, reduce da 4 anni senza sconfitte e detentrice del record di gol segnati in un singolo Mondiale, 27. Una partita che dovrebbe essere a senso unico (nel girone qualificatorio 8-3 per gli ungheresi), invece vincono i tedeschi, una squadra di amatori. Ma infuriano le polemiche e le accuse di doping: molti giocatori della Germania vengono infatti ricoverati in ospedale con problemi al fegato il giorno dopo la finale.

1958 - L'Italia è clamorosamente assente in Svezia, eliminata in fase di qualificazione dall'Irlanda del Nord. Questa edizione viene ricordata soprattutto per un giovane talento brasiliano che che si mette in luce segnando nei quarti di finale e contribuendo alla vittoria della sua selezione in finale contro la Svezia: si tratta di Pelè (Foto 9). Mentre il grande assente in Svezia è Streltsov (Foto 10). Il calciatore russo, vera e propria star non ben vista dal Partito comunista, per partecipare al Mondiale è costretto a firmare una confessione per una storia di violenza. Rassicurato sul fatto di poter giocare, il calciatore viene invece arrestato e spedito per 12 anni in un gulag...

1962 - E' il Mondiale cileno, per il grande disappunto dell'Argentina che aspirava ad ospitare la manifestazione. L'Italia finisce in un girone di ferro ed è protagonista della "Battaglia di Santiago" (Foto 11), una partita violentissima finita a suon di pugni ed espulsioni contro i padroni di casa, avvelenati per alcuni articoli usciti sui giornali italiani circa la situazione economico sociale cilena. I giocatori italiani scendono in campo lanciando fiori in segno di pace. Un gesto evidentemente non recepito da giocatori e tifosi avversari...

1966 - Poco prima del Mondiale, organizzato in Inghilterra, viene rubata la coppa Rimet, ritrovata in un parco giorni dopo grazie al fiuto del cane Pickels. Il trofeo va ai padroni di casa anche grazie al clamoroso gol fantasma di Hurst (Foto 12), ai supplementari contro la Germania. Il dentista (o presunto tale) della Corea del Nord (Foto 13) Pak Doo Ik spedisce l'Italia a casa in una delle peggiori sconfitte della storia azzurra. La Corea del Nord sarà poi eliminata dal Portogallo ai quarti (5-3), una sconfitta che costerà agli atleti asiatici un programma di rieducazione politica al ritorno in patria...

1970 - Al Mondiale messicano una grande novità, l'introduzione dei cartellini Gialli e Rossi (Foto 14). L'invenzione si deve all'arbitro inglese Aston, il quale, memore del pandemonio legato all'espulsione di Rattin in Argentina-Inghilterra del '66 (il giocatore si rifiutò di lasciare il campo per 11 minuti), "inventò" i cartellini mentre era fermo al semaforo rosso in una strada di Londra. Il primo giocatore al quale venne comminato un cartellino giallo fu il georgiano Asatiani in URSS-Messico, bisognerà invece aspettare il '74 per il primo cartellino rosso ad un Mondiale: se lo beccò il cileno Caszley per fallo di reazione su Berti Vogts che lo aveva appena falciato, in Germania Ovest-Cile.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri