brasile 2014

L'Italia dentro o fuori con l'Uruguay, ma quanto è pericolosa la Celeste?

Il cammino dei nostri prossimi avversari dalle qualificazioni fino alle prime due del mondiale. Tutti i pericoli e le debolezze della squadra di Tabarez e i segreti per metterla in difficoltà

21 Giu 2014 - 16:47
 © -afp

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Dopo la sconfitta con la Costa Rica, l'Italia si vede costretta a giocarsi l'accesso agli ottavi di finale della Coppa del Mondo all'ultima partita contro l'Uruguay. Basterebbe un pareggio, ma in queste ore la preoccupazione di una sconfitta con conseguente eliminazione, sale. Ma è davvero così dura non perdere con la Celeste?

Il cammino verso Brasile 2014 - Se si dà un'occhiata alla fase di accesso, si nota come gli uomini di Tabarez abbiano incontrato non poche difficoltà. Infatti gli uruguagi si sono qualificati come ultima squadra sudamericana, superando lo spareggio con la parigrado della zona asiatica, ovvero la Giordania. Durante il suo percorso, ha messo in luce qualità e difficoltà: su tutte, l'incostanza nel rendimento. Sconfitte con Ecuador e Bolivia prima, e vittorie con Argentina e Cile poi, mostrano la "follia" Celeste, confermata anche dalle prime due gare del Mondiale.

Il ranking Fifa - Se le partite si decidessero in base al ranking, l'Italia probabilmente non avrebbe nessuna chance di passare il turno, infatti, la classifica ci vede solo noni con un Uruguay che si piazza ben tre posizioni avanti, al sesto posto. Entrambe le squadre vengono da un ottimo cammino nelle proprie competizioni continentali: l'Uruguay con la vittoria della Coppa America del 2011 e l'Italia con la finale agli Europei dell'anno dopo.

Suarez-Cavani, attacco da temere - La coppia d'attacco è forse la più forte del torneo. Il pensiero di affrontare Edinson Cavani ci preoccupa, specialmente se la difesa azzurra mostrerà ancora le incertezze viste nei precedenti match. Il collega di reparto è Luis Suarez, attaccante del Liverpool, 69 gol in 110 partite in Premier League. Nel 2011 ci fu il passaggio dall'Ajax al Liverpool per oltre 26 milioni, soldi, a vedere i risultati, ben spesi. Comunque sia, la nazionale celeste, è solida e rodata anche in difesa, con gente come Godin, lo juventino Caceres, e il capitano inamovibile Diego Lugano. Qualche perplessità a centrocampo, dove c'è molta quantità ma pochissima qualità, e in porta, dove gioca Muslera, buon portiere che, però, non ha lasciato un buon ricordo alla Lazio.

El Maestro Tabarez - Il commissario tecnico della Celeste è Óscar Washington Tabárez Silva, soprannominato El Maestro. Dopo la brutta parentesi di Italia '90, dove l'Uruguay non passò neanche la fase a gironi, Tabárez ha girato molte panchine fra le quali quella del Milan prima di tornare a sedere sulla panchina uruguagia nel 2006. Grande allenatore, ha acquisito negli anni molta esperienza e intelligenza tattica. Fa della compattezza delle proprie squadre la propria forza ma spesso i suoi subiscono cali di concentrazione che risultano fatali.

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