IL GIORNO PIù LUNGO

Rio 2016, Lupo alla vigilia della finale di beach volley: "Dopo aver vinto il cancro non ho paura di nessuno"

Sfiderà con il compagno Nicolai i campioni del mondo brasilianinella bolgia della torcida dei 25mila dell'Arena di Copacabana, dopo aver già battuto un anno fa un tumore osseo

18 Ago 2016 - 16:53
 ©  Afp

© Afp

Dopo il pomeriggio a Casa Italia con il presidente del Coni, Giovanni Malagò a guardare la sua Roma impegnata in Portogallo nel preliminare di Champions League, è iniziato per Daniele Lupo il giorno più lungo. Con il compagno Paolo Nicolai, sfiderà i campioni del mondo brasiliani nella bolgia della torcida dei 25mila dell'Arena situata a Copacabana, sul lungomare più famoso del mondo. Una cornice da far venire i brividi, ma non certo a lui, che la sua sfida della vita l'ha già vinta l'anno scorso, quando ha sconfitto un tumore osseo. "Adesso non ho più paura di nulla, - racconta, - quello che è successo mi ha rafforzato come persona e come atleta".

Il 25enne romano, tifosissimo della squadra giallorossa, cresciuto sulla spiaggia di Fregene giocando a beach volley con nonno Giorgio e papà Carlo, nel suo curriculum da vincente ha già inserito due titoli europei. Ma la vittoria più importante è quella contro il tumore osseo, sconfitto poco più di un anno fa.

Era il marzo 2015. Daniele Lupo stava preparando il mondiale in Olanda con il suo compagno e amico da cinque anni, l'abruzzese Paolo Nicolai. La preparazione si ferma, però, all'improvviso per un problema al ginocchio.

Una visita, poi il responso shock: viene diagnosticato un tumore e tutto si accelera all'improvviso. Per fortuna, Daniele Lupo questo match lo chiude rapidamente: niente metastasi, niente chemioterapia, ma a Rotterdam arriva non al massimo e la coppia azzurra finisce fuori dai migliori sedici.

Dodici mesi dopo, però, arriva la consacrazione con il bis agli Europei ed oggi rieccolo pronto a trascinare, più agguerrito che mai, la coppia azzurra nella storica finale per l'oro olimpico contro il Brasile: "Certe cose accadono per insegnarti qualcosa - racconta alla vigilia della grande sfida sulla sabbia. - Io adesso non ho più paura di nulla, quello che è successo mi ha rafforzato come persona e come atleta".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri