Zambrotta a Tgcom24.it: "Seedorf? Dategli tempo, ma senza risultati..."
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A Chiasso riunione "Mondiale" con Gattuso e Sforza, ma c'è anche Galante
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Per una sera Chiasso, cittadina svizzera conosciuta in Italia più per le rinomate code sull'A9 che per le gesta calcistiche, è diventata un concentrato di titoli, trofei, carisma e chi più ne ha più ne metta. Allo stadio Riva IV i padroni di casa hanno ospitato il Wohlen: terzultima contro penultima di Challenge League, la Serie B svizzera. A dispetto delle premesse però di motivi di interesse ce n'erano, soprattutto fuori dal rettangolo di gioco. FC Chiasso-Wohlen, terminata 0-0 per la cronaca con una clamorosa traversa al 90' per i padroni di casa, è anche la sfida in panchina tra Gianluca Zambrotta e Ciriaco Sforza, ex Inter - in Italia ricordato anche per la citazione nel film di Aldo, Giovanni e Giacomo - e candidato al Pallone d'Oro nel 1994. Due campioni del mondo, l'italiano con la Nazionale nel 2006, lo svizzero col Bayern Monaco nel 2001, l'uno contro l'altro, entrambi alle prime esperienze in panchina praticamente con la squadra di casa.
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Ad impreziosire un piatto dagli spunti già decisamente prelibati per i calciofili fatti e finiti, trasformando un posticipo in una "riunione Mondiale" ci hanno pensato due gradite visite: quella di Fabio Galante, amico di Zambrotta ed ex compagno di squadra di Sforza all'Inter, e soprattutto Rino Gattuso, campione del mondo come Zambrotta nel 2006 con l'Italia di Lippi. Tre campioni del mondo al Riva IV: se non un'assoluta novità per i nostri vicini di casa, abituati in passato ad accogliere gente come José Altafini con i colori rossoblù addosso (16 gol con il Chiasso tra il 1976 e il 1979 negli anni d'oro della società svizzera), di sicuro una sorpresa in anni difficili, ma con lo stesso affetto e attaccamento dei circa 1000 tifosi presenti.
L'occasione, lo ammetterà anche Zambrotta a fine partita, era di confrontarsi con campioni sul campo alle prese con le prime mosse dall'altra parte della barricata. L'ex terzino di Juventus, Barcellona e Milan - bisogna dirlo - ha iniziato in maniera positiva la sua avventura in rossoblù: 9 panchine, 3 vittorie e altrettanti pareggi e sconfitte, prendendo la squadra all'ultimo posto e portandola, per ora, al terzultimo. Sul campo non arrivano i tre punti, ma le occasioni non sono mancate nel 4-4-2 offensivo dell'ex esterno. I tifosi, infatti, sono soddisfatti: "Ha iniziato bene, ha un bel modo di allenare e sa farsi rispettare. La squadra deve segnare di più per fare risultato in questo campionato, ma la rosa è questa" dichiara un datato supporter svizzero in tribuna. Tesi confermata anche dalla carta stampata ticinese.
Il passaggio dal campo alla panchina però è stato repentino e con le dovute proporzioni ricorda quello di un ex compagno di squadra al Milan, Clarence Seedorf. Impossibile non commentare la situazione rossonera con Gianluca Zambrotta che ai microfoni di Tgcom24.it rivela: "Clarence ha grande personalità e carisma - spiega - ma l'allenatore vive sui risultati e per questo è sempre appeso a un filo. Non si può dire se farà una grande carriera o meno, ma bisogna dargli tempo e avere pazienza. Del resto in pochi hanno iniziato subito a vincere in carriera e in più ha preso una squadra in corsa non costruita da lui, in una situazione più che delicata dentro e fuori dal campo".
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Zambrotta però non si vuole candidare in un futuro a sedere su quella panchina, uno dei pochi che con onestà ammette di aver ancora molto da imparare nonostante i successi sul campo: "Non ho ancora deciso se il mio futuro sarà su una panchina o meno. Non posso fare progetti a lungo termine, quello che so è che voglio salvare il Chiasso il prima possibile e sto vivendo una nuova bellissima esperienza. Voglio salvarmi, poi vedremo e valuteremo cosa fare. Io sto benissimo qui, sono anche vicino a casa". Un allenatore in erba che accetta consigli dagli amici, come Gattuso: "L'ho incrociato, ma lo chiamerò più tardi. Mi dirà cosa ne pensa di questa partita e mi farò dare qualche dritta". Una cooperativa di ex milanisti appena fuori dall'Italia.