Torna in prima serata su Canale 5 la serie di 4 film, che raccontano storie di impegno civile...
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Secondo appuntamento questa sera alle 21 su Canale 5 con "Liberi sognatori", serie televisiva prodotta da Pietro Valsecchi. Dopo "A testa alta". dedicato a Libero Grassi è la volta di un'altra figura emblematica della cronaca, tra gli anni '70 e '90, diventata il simbolo di un Italia civile che resiste: Mario Francese. Al cronista di giudiziaria del "Giornale di Sicilia", ucciso dalla mafia la sera del 26 gennaio 1979 è dedicato il film "Delitto di mafia. Mario Francese".
Un delitto, quello di Francese, che aprì la stagione feroce in cui Cosa Nostra puntò al cuore dello Stato uccidendo i più significativi rappresentanti delle istituzioni in Sicilia. Ma la fiction è dedicata anche al figlio di Mario Francese, Giuseppe, che era bambino quando il padre cadde sotto i colpi del killer Leoluca Bagarella e che dedicò tutta la sua vita alla ricerca della verità e alla condanna di tutti colpevoli. Fino a un drammatico epilogo: la decisione di togliersi la vita il 3 settembre del 2002, una settimana prima di compiere 36 anni.
Tra i protagonisti della fiction Marco Bocci, Claudio Gioè e Romina Mondello. La regia è affidata a Michele Alhaique. Il film restituisce in modo magistrale la figura a tutto tondo di un giornalista di razza come Mario Francese, interpretato da Claudio Gioé, che per primo raccontò l'ascesa criminale dei corleonesi e i loro interessi economici legati agli appalti per la diga Garcia. Ma nello stesso tempo descrive in tutte le sue sfaccettature più profonde, grazie anche alla straordinaria interpretazione del giovane Marco Bocci, la figura di un figlio al quale è stato strappato con violenza l'affetto del padre e che decide di conoscerlo attraverso gli articoli che scriveva e di onorarne la memoria nel modo più nobile.
"Quella di Mario e Giuseppe Francese è una storia di dignità, non di eroismo" ha sottolineato Claudio Fava, che ha collaborato alla sceneggiatura del film, mentre il sindaco Leoluca Orlando di Palermo, dove è stata proiettata l'anteprima, ha sottolineato che "se oggi la mafia non governa più Palermo dobbiamo dire grazie a uomini come Mario Francese".
Il ciclo proseguirà con altri due film dedicati alle storie di Emanuela Loi e Renata Fonte.