"Striscia", il video integrale di Fabio e Mingo alle autorità
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Gli ex inviati del tg satirico sono indagati dalla Procura di Bari insieme ad altre tre persone, per il caso del servizio sul presunto falso avvocato
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"Striscia la notizia", poco dopo la messa in onda del servizio, ha fornito all'autorità giudiziaria il video dei suoi ex inviati Fabio e Mingo, senza oscuramento volti e modifiche audio, che ha permesso l'identificazione del "falso avvocato" e dell'auto. La redazione pugliese, nella persona della signora Corinne Martino, aveva sostenuto di aver subito un furto del materiale girato e quindi di essere impossibilitata a fornirlo.
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Gli ex inviati di "Striscia" sono stati indagati per simulazione di reato dalla Procura di Bari, in merito al servizio sul presunto falso avvocato. Con i due attori pugliesi, licenziati dal Tg satirico di Mediaset, sono indagati per lo stesso reato il falso avvocato, che la magistratura ha scoperto essere un attore, e altre due persone che hanno partecipato alla realizzazione del servizio andato in onda nel 2013.
Le indagini, affidate al nucleo di polizia giudiziaria dei carabinieri di Bari e coordinate dal pm Isabella Ginefra, al momento si concentrano sul solo episodio del presunto falso avvocato.
Nell'ambito degli accertamenti sulla vicenda, all'inizio di aprile la Procura ha inviato a Mediaset una richiesta di acquisizione di informazioni che, dopo verifiche interne all'azienda, ha fatto scattare la sospensione di Fabio e Mingo, comunicata in diretta tv dal Gabibbo, e quindi il licenziamento dopo 19 anni di collaborazione. RTI e l'autore di Striscia la Notizia, Antonio Ricci, hanno poi depositato due denunce per truffa presso gli uffici giudiziari del capoluogo pugliese.
Fabio e Mingo si sono difesi sostenendo di "aver collaborato fedelmente" con la redazione del programma "nel rispetto di ogni indicazione ricevuta, anche se non sempre condivisa". "Quando le autorità competenti riterranno utile ascoltarci risponderemo con lealtà e serenità - hanno spiegato i due attori - Siamo i primi a voler conoscere le fila di questa assurda vicenda nella quale ci si vuole coinvolgere".