Il volto storico del Tg2 si è spento all'età di 66 anni dopo una lunga malattia. Nel corso della sua carriera è stato inviato di guerra in Medio Oriente e nei Balcani
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Lutto nel mondo del giornalismo: è morto Sandro Petrone, storico giornalista e conduttore del Tg2. Si è spento all'età di 66 anni dopo una lunga malattia contro la quale aveva lottato con grande forza, sottoponendosi anche a cure sperimentali. Nel corso della sua carriera Petrone è stato anche inviato di guerra in Medio Oriente e nei Balcani. Dopo la pensione forzata, si è dedicato alle sue due grandi passioni: la cultura e la musica.
Sandro Petrone è diventato il primo giornalista italiano a coprire grandi eventi adoperando una propria telecamera, dalla Guerra del Golfo al crollo dell'Urss e alla guerra in Jugoslavia. E' stato inoltre primo italiano a trasmettere dal Kuwait liberato, oltre che da Kosovo, Iraq e Libano. Lo storico volto della Rai ha seguito inoltre gli attentati dell'11 Settembre a New York. Petrone ha poi ricoperto la carica di caporedattore degli esteri.
Dopo che la malattia lo ha costretto ad andare in pensiore, Petrone si è dedicato anima e corpo alla musica. Nel 2018 pubblica Solo fumo, una sorta di concept album che gira attorno ad un'unica storia, quella di un inviato speciale che, dopo quarant'anni in giro per il mondo, lascia il giornalismo per tornare cantautore, come in gioventù, nella Napoli della Vesuwave.
"Sandro Petrone, un collega di valore, un esempio di giornalismo attento e ispirato ai valori del servizio pubblico", ha sottolineato il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, esprimendo il proprio cordoglio. Ed ha aggiunto come Petrone sia stato "un uomo di cultura che non si fermava mai alle impressioni, ma indagava la realtà con puntualità".