Il monologo della cantante a "Le Iene"
In un monologo a "Le Iene", Ariete dà voce a chi "soffre in silenzio" e accende i riflettori sulla discriminazione e sulla violenza subita dai membri della comunità LGBTQ+. "Posso davvero farmi portavoce di qualcosa, lasciare un'impronta importante?", si chiede la voce emergente della musica italiana che aggiunge: "Oggi voglio parlarvi della cruda realtà che sta dietro la comunità LGBTQ+, fuori dalla bolla dei social e della sensibilizzazione".
Il monologo di Ariete su Italia 1 - "Ma non la senti la responsabilità?", Ariete spiega che questa è la domanda che le viene rivolta più spesso. "Vogliono sapere - continua la cantante - se mi sento portavoce di qualcosa. Da ragazza di 20 anni, felice, amata, libera, sono sempre rimasta lì, con la coda tra le gambe a cercare una risposta. Posso davvero farmi portavoce di qualcosa, lasciare un'impronta importante? Oggi ci provo e voglio parlarvi della cruda realtà che sta dietro la comunità LGBTQ+, fuori dalla bolla dei social e della sensibilizzazione".
Il racconto sulle vittime di bullismo e violenze - "Ottobre 2022, in provincia di Como, un cameriere di 23 anni viene minacciato con espressioni omofobe, inseguito, massacrato di botte e finisce ricoverato in ospedale con trauma cranico e politrauma. Ancora ottobre 2022, Naomi Cabral, donna trans quarantasettenne, viene trovata morta in una camera d'albergo. Sempre ottobre 2022, per la terza volta nello stesso mese Chiara, ragazza transgender di 19 anni, si suicida a Napoli dopo avere subito episodi di violenza, bullismo ed emarginazione". "Queste - racconta Ariete - sono solo alcune delle storie emerse, quelle dichiarate, poi ci sono i tanti che soffrono in silenzio. E io voglio parlare per loro. Fare emergere la loro voce. Non aspettate a chiedere aiuto. Ci sono associazioni come Gay Help Line che possono offrirvi un aiuto gratuito da subito. Basta una telefonata all'800713713", conclude.