Va in onda il 20 dicembre la prima delle otto puntate del nuovo programma di divulgazione scientifica realizzato con le più moderne tecnologie per far sentire protagonista lo spettatore
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Giovedì 20 dicembre l'appuntamento è con "Freedom - Oltre il confine", il programma che segna il debutto di Roberto Giacobbo su Retequattro. Otto appuntamenti in prima serata all'insegna della divulgazione storica, scientifica e archeologica. Giacobbo approda a Mediaset con il proprio inconfondibile stile: un approccio diretto e pop alla divulgazione, fatto di presenza sul campo, incontri con i testimoni dei fatti, grandi personaggi e tante domande.
"Domande per le quali ancora non esiste risposta - dice Giacobbo - perché conoscenza è curiosità e viaggio. Mai dogma indiscutibile". Qualche esempio dello stile con cui "Freedom" tratta i suoi temi. Davvero il 14esimo obelisco di Roma è sepolto sotto il Senato? La guardia scelta del Faraone poteva essere composta dagli antichi sardi, arrivati in Egitto più di 3mila anni fa? La penicillina è stata scoperta dal Premio Nobel Alexander Fleming o da un italiano? Il team di Giacobbo ha visitato Messico, Stati Uniti, Egitto. E poi Roma, Venezia, Napoli, insieme a Sardegna, Isola d'Elba e altre location sorprendenti, sia reali che virtuali.
Per meglio portare il telespettatore dentro le storie il programma sperimenta un nuovo modello produttivo, ipertecnologico, agile e spontaneo, che utilizza macchine da presa e lenti cinematografiche configurate per ottenere il massimo dei dettagli in 4K e la più ampia gamma di sfumature del reale possibili. In "Freedom", lo studio della luce e la cura della fotografia sono al servizio della realtà, per raccontare "senza filtri e senza costruzioni artificiali le emozioni vissute in ogni momento", spiega Giacobbo. Il risultato sono sequenze spettacolari, colori vividi, punti di vista originali, impiegati per esaltare le bellezze del Pianeta, visualizzare il passato e immaginare il futuro.
Per mostrare non solo il punto di vista di Giacobbo e della sua troupe, ma accompagnare lo spettatore sul set di ripresa, come se fosse presente sulla scena, ogni scena di "Freedom" è ripresa con almeno cinque telecamere diverse, tutte in 4K, ed un drone. In alcuni casi, i siti archeologici sono stati riprodotti virtualmente, usando scanner 3D a laser o attraverso la costruzione di modelli a nuvole di punti. Inoltre, «Freedom» adotta grafiche che utilizzano un font ad alta leggibilità per i dislessici: una forma di attenzione verso gli spettatori appassionati di divulgazione, in particolare i più giovani, che vivono questa peculiarità. Tra le altre curiosità di "Freedom", che viene trasmesso dal Centro Palatino di Roma, il fatto che Roberto Giacobbo compaia su un monitor di sei metri, da dove - caso unico nel panorama televisivo italiano - pone domande a ospiti ed esperti senza essere fisicamente presente in studio. Ogni puntata, infine, viene riproposta il sabato successivo alla messa in onda, alle ore 15:30: "Freedom - DayTime", questo il titolo, offre una sintesi di quanto trasmesso in prima serata, ma arricchito di contenuti inediti.