televisione

Ho superato la prova più difficile

Bonolis rompe silenzio con "Tv Sorrisi"

04 Mag 2004 - 03:32

"Adesso va bene. La bambina è tornata a casa. È stato un periodo difficile, molto difficile. Per lei soprattutto. Ed è una gioia poterla sentir piangere nella notte perché vuole mangiare e tutte quelle cose che appartengono alla logica familiare. Ora c’è voglia da parte mia e di mia moglie di ricominciare a vivere con un gioiello incastonato nel cuore che si chiama Silvia". Così Paolo Bonolis, dopo settimane di esilio volontario rompe il silenzio con una lunga intervista concessa a Tv Sorrisi e Canzoni, in cui annuncia il suo ritorno in video, e che vi proponiamo in anteprima.

Il dolore è entrato improvvisamente nella vita del conduttore proprio al culmine della gioia, e cioé al momento della nascita di sua figlia, una bimba fortissimamente desiderata da lui e dalla giovane moglie, Sonia Bruganelli,  ma nata con "gravi problemi di salute". La bimba, nata alla vigilia di Natale, solo oggi che ha un mese e mezzo si gode il calore della sua casa. "Come si reagisce? Sdrammatizzare non si può. Quello che abbiamo fatto, mia moglie e io, è stato di chiudere i rubinetti con tutto il circostante e di concentrarci soltanto sulla piccola. Ora, che questo momento è stato superato grazie alla straordinaria capacità dei medici del “Bambin Gesù”, e nello specifico dei professori Roberto Di Donato, Pino De Simone e di tutto lo staff capace di entrare in perfetta empatia con Silvia, ecco, ora ci riapriamo al mondo. Sarebbe stato inutile trasferire angosce sugli altri. Bisogna prendersi l’onere di viverle fino in fondo. E poi quando le cose sono superate, allora sì che si deve condividere la gioia. Che poi è quello che a me piace fare nell’esistenza".

Gli ultimi momenti felici Bonolis se li ripassa quasi sottovoce e gli sfugge un sorriso a fior di labbra: "Quando Silvia è nata, quando è tornata a casa, quando ho visto negli occhi di mia moglie riaffiorare la gioia. E poi, il rispetto degli amici. C’è stato anche qualcosa che mi ha ferito, e cioè lo sciacallaggio di alcune persone che hanno pubblicato degli articoli su questa vicenda. Posso tollerare i parassiti, ma nei confronti di certe situazioni si va oltre la normale accettazione della miseria umana. E infatti è partita una denuncia".

Il destino a volte fa giri imprevedibili, ma Paolo Bonolis cerca di intravvedere un significato dentro il dolore. "Parlerei di prova. Non è stata la prima, ma certo la più grossa, perché ti senti impotente e perché Silvia è piccolissima. E capisci che devi passare attraverso la sofferenza di un’altra persona per la quale daresti qualunque cosa, ma nei confronti della quale non puoi fare altro che essere lì. E comunque quello che è successo ha dato un’ulteriore dimensione alla mia esistenza. Io e mia moglie siamo felici per ciò che abbiamo, perché abbiamo tanto, ma anche qualora non avessimo tanto saremmo felici lo stesso perché la bellezza della vita sta nel desiderare ciò che si ha, non ciò che non si ha. Sonia e io abbiamo scoperto quanto le vere problematiche siano ben altre di quelle che quotidianamente le persone tendono a porsi. Ci perdiamo dietro a emerite fesserie rispetto all’imponente inquietudine dell’esistenza".

Ora  Paolo si riaffaccia sul piccolo schermo, dopo ben otto mesi di voluta lontananza. "È bello fare questo lavoro se non si è bulimici, se non si soffre di una dipendenza dal video dettata dalla paura di perderlo, anziché dal piacere di viverlo. Amo il mio lavoro, ma la mia vita è ricca di altri amori, quello per la famiglia, per gli amici, per la mia libertà". È uno spettatore scaltro e disincantato quello che commenta gli ultimi mesi televisivi: "Mi ha divertito molto la polemica sulla volgarità. Mi sono sempre domandato perché su di me cadessero tante accuse e su altri no. Sicuramente sono più attaccabile perché non ho mai fatto parte di gruppi di sorta. Però ci tengo a precisare di non aver detto mai, e sottolineo mai, una parolaccia in video. Più che altro sono stato un apripista. Rivendico la matrice di tante piccole innovazioni catodiche, per le quali mi sono beccato insulti e critiche. E sulle quali altri miei colleghi, che vivono in scia da veri succhiaruote, si sono presi meriti e applausi. Pazienza, l’importante è sentirmi in pace con me stesso".

"Ho aperto a uno stile diverso di conduzione quando con Corrado ho fatto “Tira e molla”, che ha avuto anche il merito di resuscitare il preserale di Mediaset. Con “Chi ha incastrato Peter Pan” ho inaugurato un rapporto diverso coi bambini che non fosse il solito stucchevole birignao; i bambini nel mio programma erano quello che sono, la cosa più bella del mondo, liberi dalle sovrastrutture e dalle pressioni etiche degli adulti. E poi “Ciao Darwin”, che a fine marzo rifarò per la terza volta, credo abbia avuto il merito di smussare le contrapposizioni anche violente che affollano la nostra cultura. La tanto criticata puntata in cui gli omosessuali erano contrapposti agli etero, all’interno di un’arena giocosa, ha dimostrato che in realtà queste differenze non esistono, se non nelle imposizioni culturali che ci affliggono".

Già divertito dall’idea di un’ennesima provocazione, annuncia: "Nella prima puntata del nuovo “Ciao Darwin” ci saranno le veline contrapposte agli intelletuali. Anche perché non capisco questo accanimento contro delle ragazze che fanno una scelta professionale come tante altre. Non vedo cosa ci sia di malsano nel ballare o nel mostrare la propria bellezza. Perché fare la segretaria d’azienda è nobile e fare la velina no? Cosa è che dà la patente di nobiltà? Forse il fatto che le segretarie non diventano popolari? E chi è che, nel proprio campo, non cerca una popolarità o un guadagno economico? E allora perché chi lo fa attraverso gli studi universitari deve essere migliore di chi lo fa attraverso i provini?".

Bonolis rincara la dose quando spiega la sua ricetta del vivere: "Sono sereno. E totalmente libero. Mi piacciono gli altri e la loro libertà. Da tempo faccio a meno di un castello di regole morali del tutto inutili. Ne bastano due: “Ama il prossimo tuo come te stesso” e “Non fare agli altri quello che non vuoi venga  fatto a te”. Il resto è ipocrisia, bigottismo di facciata, fatto da persone che si scandalizzano per una bella ragazza mostrata in tv e che non vedono ben altre miserie umane".

Parla anche di Fabrizio Frizzi: "Mi dispiace che sia lontano dalla tv. È una persona troppo per bene che ha sempre riposto grande fiducia in una bandiera che non sventola, e cioè la Rai". Quella stessa bandiera stava per riavvolgere anche lui, soltanto un anno e mezzo fa. "Già. Poi non se n’è fatto più niente. Ora ho un contratto con Mediaset fino ad agosto. Per il futuro vedremo. Mi piacerebbe fare un programma di divulgazione allegra, di scoperte empiriche. Perché in tv la divulgazione spesso è pedante, noiosa e si prende troppo sul serio". Intanto, dal 10 marzo tornerà a condurre Striscia la notizia con Luca Laurenti. "Gli voglio bene come a un fratello, ammiro il suo passo lieve nella vita". E sul Grande Fratello dice: "Non mi dispiace. E poi quest’anno hanno scelto bene il cast, in particolare Floriana". 

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