L'artista ora si dedica al teatro e a Parigi debutta con "Divina"
© Gianni Marussi
"Basta con patetiche trasmissioni tv, ormai vivo solo per il teatro": riscopre il piacere del palcoscenico e del contatto con il pubblico l'eclettica Amanda Lear, regina della disco-music negli anni Ottanta, attrice, artista - confidente e musa di Salvador Dalì e pittrice a sua volta - donna dello spettacolo, lavorando tra Italia e Francia.
Dopo i successi a Parigi delle commedie "Panique au ministere" (400 repliche) e "Lady Oscar", è già quasi sold out il nuovo spettacolo al Theatre de Varietè della capitale francese dal titolo "Divina", in cartellone dal 13 settembre. I costumi sono firmati dallo stilista e amico Jean Paul Gaultier, che l'anno scorso la fece sfilare sulla passerella come special guest, vestita solo di un body in paillettes rosa. "E' un ruolo scritto per me da Jean-Robert Charrier, il direttore del teatro", spiega la Lear, bionda seducente senza età (non si è mai saputo il suo anno di nascita che varia tra il 1938 e il 1950) e che ha sempre giocato sulla sua ambiguità sessuale. "Per anni - racconta la star francese - in Italia ho presentato trasmissioni tv patetiche. Non ne potevo più". L'ultima sua apparizione è stata come giurata in "Ballando con le stelle": "Mai più - ammette -. Questo mondo mi ha stufata". Se un giorno ritornerà in tv sarà al massimo per "un telefilm o una serie".