Parla il conduttore di "Come si cambia celebrity", il programma del sabato mattina di Rete 4 che ha riscosso un notevole successo
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Una sala trucco dove due squadre di make up artist di dedicano alla trasformazione di due vip. In mezzo a loro Diego Dalla Palma, impegnato in un dialogo intimo che spinge i due ospiti a svelarsi. E' "Come si cambia celebrity", programma del sabato mattina di Rete 4, che ha riscosso un notevole gradimento. "Il segreto è essere sinceri, prima di tutto con se stessi - spiega Dalla Palma a Tgcom24 -. il programma piace perché siamo tutti veri".
Iniziato a fine settembre con la doppia messa in onda, al sabato mattina alle 10.10 con replica alle 15.30, il programma si trova a metà del guado, essendo andate in onda quattro puntate e mancandone altrettante (due in più del previsto proprio in virtù dell'ottimo riscontro). Dalla sala trucco di Dalla Palma sono già passate Anna Mazzamauro, Oriella Dorella, Lella Costa, Wilma De Angelis, Eva Robin's, Erika Blanc, Susanna Messaggio e Rosanna Fratello.
Dalla Palma non nasconde la soddisfazione. "Sono contento del riscontro avuto - spiega -. Devo dire che il ritorno è molto più consistente e caldo rispetto alle altre esperienze che avevano degli aspetti più didattici o con risvolti di altro tipo rispetto a quelli umani che ha questa trasmissione. E' una fusione della prima versione di "Come si cambia" con "Il trucco c'è", il programma che ho fatto per anni accanto a Rita Dalla Chiesa e che la gente amava molto".
La sala trucco è un luogo ideale per lasciarsi andare a confidenze?
Lo è, come d'altronde lo è un comune barbiere o salone di acconciatura. E' proprio un luogo dove si cerca il dialogo, si cerca di fare quattro chiacchere. Io cerco di fare qualcosa di più intimo relativo al personaggio. Quello che spero si colga è che non vado mai sulla domanda preparata a copione ma è qualcosa che incuriosisce me come persona. E' un confronto, un'interazione per conoscersi meglio.
Per entrare in sintonia con i tuoi ospiti c'è qualche forma di apporccio prima della trasmissione o il feeling si crea completamente davanti alle telecamere?
Il feeling si crea strada facendo, prima non c'è alcun tipo di "riscaldamento" o di preparazione. Non è un caso che i momenti migliori arrivino spesso verso la fine e, purtroppo, qualche volta in fase di montaggio devono essere sacrificati.
Esiste qualche trucco per spingere ad aprirsi anche la persona più restia?
Bisogna essere sinceri, prima di tutto con se stessi. A quel punto gli altri ti vengono dietro. Una volta mi è capitato di sentirmi dire da un ospite che non sentiva più la solitudine perché aveva trovato una formula per esorcizzarla. In quel caso mi è venuto spontaneo chiedergli quale fosse questo sistema, perché spesso mi sento solo anch'io. Se ti metti nei panni dell'altro e viceversa, non si tratta più di bravura ma di sincerità d'animo, di pensiero. Credo che chiunque intervisti qualcuno dovrebbe usare questo atteggiamente. Mettersi su un piedistallo non serve a nulla.
C'è qualcuno che ti ha colpito particolarmente tra gli ospiti di quest'anno?
Eva Robins che ha raccontato di quando era bambino. E quando raccontava di se stessa bambino parlava di se stessa al maschile, e quando invece si riferiva a episodi di lei donna, il racconto è subito passato al femminile, con grande lucidità e con senso preciso dei mutamenti anche psicologici, da lasciarmi interdetto. E poi Erika Blanc, a livello di immagine. E' arrivata con un tono dimesso, con le mani sciupate dai lavori in campagna, e improvvisamente con un ciuffo di capelli più bianco degli altri e la potenza di un abito del colore giusto, davanti allo specchio ci ha fatto venire i brividi a tutti: da prima sublime a diva.
C'è poi la parte vera e propria di make up, dalla quale tu sembri esserti un po' estraniato, lasciando il lavoro ad altri. E' proprio così?
Del trucco non me ne occupo personalmente ma non esce nulla, né da una squadra né dall'altra, che non sia ipercontrollato e approvato da me. Non voglio che escano cialtronate fatte tanto per stupire o per seguire delle regole biecamente televisive. Qualche volta si può anche sbagliare, ma comunque a me piace che esca il buongusto, l'eleganza, la raffinatezza e, per quanto possibile, bellezza e fascino.