Di Benedetto, attrice e produttrice
"Una madre coraggio, Rosaria. Una donna disperata, che nella lotta per l'onore e la dignità, sopravvive ad un dramma comune, una storia dei giorni nostri". Ida di Benedetto, produttrice e protagonista di Madre come te, presenta così il film tv di Vittorio Sindoni, in onda il 7 giugno su Raiuno alle 21. "Un film denuncia, dunque", dice la Di Bendetto, "che attinge dalla realtà e approfondisce fatti di cronaca con leggerezza".
Il film, tratto da un fatto di cronaca realmente accaduto a Torino alla fine degli anni 80, è la storia di Rosaria, nel film la Di Benedetto, una donna del sud, emigrata nel capoluogo piemontese e abbandonata dal marito con tre figli. Michele, il più piccolo, è un ragazzo ribelle, che fugge di casa senza dar più notizie di se'. Una notte torna dalla madre ma non fa in tempo a riabbracciarla che viene arrestato per omicidio e accusato di stupro. Da qui inizia il lungo calvario di Rosaria per provare l'innocenza del figlio, contro la famiglia e le istituzioni. Solo il commissario De Bono, Nino Frassica, cerca di aiutarla, fino a quando un giorno per strada Rosaria vede un sosia di Michele. E' il punto di partenza per l'indagine privata di una donna alla ricerca della verità. "Un ruolo", dice Sindoni, "che sembra essere stato scritto apposta per Ida", anche se in realtà lei stessa avrebbe voluto Claudia Cardinale. "Claudia è un icona", afferma l'attrice, "una delle ultime grandi star del cinema italiano e mi dispiace che, per gli impegni in teatro, non abbia potuto interpretare questa parte. Di sicuro il film avrebbe avuto un successo e una divulgazione diversa".
Madre come te è una storia forte "a metà tra finzione e realtà", dicono gli sceneggiatori, Nicola e Giuseppe Badalucco, "anche perchè spesso attenersi fedelmente alla cronaca porta ad una certa dispersione dell'unità drammatica del racconto. Ecco perchè ad esempio abbimo voluto raccontare qualcosa di più dell'esperienza umana di Michele, il figlio, o della dignità di Rosaria, che, per prima, tende la mano alla madre del vero mostro". Un soggetto, dunque, tanto intricato sullo schermo quanto nella realtà. E proprio in risposta alle accuse di plagio nei confronti del libro Il Sosia, dicono: "Il racconto in questione è del '99 mentre il nostro soggetto del 91. Parlare di cause in corso è ridicolo".
"Tanto mi era piaciuto il ruolo di Rosaria", scherza Frassica, "che avevo chiesto a Sindoni di poterla interpretare io, ovviamente togliendomi i baffi. Con questo film", conclude, "sono ritornato alla mia vecchia passione, fare ruoli drammatici, anche per dimostrare che oltre al cabaret e alla farsa, io sono anche un attore. E poi far ridere è molto più difficile di far piangere".