televisione

Rockpolitik, ne parla il "palazzo"

Vito:"Trasmissione bella a senso unico"

28 Ott 2005 - 09:51

Celentano migliora i dati di ascolto e il "palazzo" reagisce il giorno dopo Rockpolitik. In generale prevale l'ammirazione per l'artista che, nella serata di ieri, ha fatto accendere un televisore su due, ma meno accondiscendenti, soprattutto da parte dei deputati di centrodestra, i commenti sui contenuti sempre molto polemici nei riguardi di Berlusconi e del governo. Per Francesco Vito di Fi, "non si tratta di giudicare la satira, ma constatare che è a senso unico".

Il capogruppo di Fi alla Camera, ospite di Porta a porta prosegue: "A proposito del famoso editto bulgaro del premier citato nella prima puntata da Adriano Celentano, qualcuno ha notato l'editto londinese del segretario Ds Fassino che ha criticato il Corriere della Sera e ha detto che in un certo modo ogni giorno telefona al direttore, ha precisato di quali pagine si lamenta, lo ha invitato a fare un partito politico? Mi sembra un'intimidazione abbastanza grave della libertà di stampa: ma non mi pare che la Fnsi o gli editori abbiano fatto sciopero o protestato. Le polemiche su Celentano - ha detto ancora Vito - non riguardavano la satira, ma alcune informazioni parzialmente distorte come la classifica Freedom House sulla libertà di informazione".

"Le critiche sono servite, Rockpolitik meno peggio", lo afferma il senatore Michele Bonatesta, componente della direzione nazionale di An e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai. Per Bonatesta comunque "la cosa più bella di Rockpolitik si conferma Luisa Ranieri, ma le critiche al programma di Celentano, evidentemente sono servite: stasera ci è sembrato più satirico e meno astioso rispetto alla prima puntata".

"Visto che Celentano ha ambizioni politiche - conclude Bonatesta - imiti i politici e si autoriduca lo stipendio. Per devolverne parte alla povera gente. Ed essere un pò più coerente".

"Ho visto un grande Benigni stasera. La sua è satira vera, quell'arte di essere urticante e irriverente", così il ministro delle Comunicazioni, Mario Landolfi, ha parlato della puntata di stasera di Rockpolitik nella puntata di Porta a porta dedicata a "Lezioni di libertà?", andata in onda subito dopo il programma del Molleggiato."E' una satira - ha continuato Landolfi - che non ho visto in altre occasioni, per esempio nella prima puntata. Abbiamo assistito a una bellissima pagina di satira politica".

Un esempio di "bella televisione": così il presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai, Paolo Gentiloni, ha definito la seconda puntata di Rockpolitik. "La forza di Benigni - ha detto Gentiloni a Porta a porta - è la sua capacità di riconciliare spesso gli italiani. Ma non me la sento di distingure una satira buona e una beno buona: non vedo quale tribunale sia giusto per dirlo. Questa sera ho visto un bello spettacolo televisivo, con cose condivisibili e meno condivisibili. Ma ho paura dello scandalo che si è creato in questi giorni perché Santoro è andato da Celentano e ha detto 'Viva la libertà', oppure oggi sono stati citati Voltaire o Socrate: se questo fa scandalo, c'è da preoccuparsi. Dunque - ha concluso Gentiloni - viva la satira".

"Ma quale satira...", Francesco Giro, consigliere politico di Sandro Bondi, rsiponde a stretto giro di posta alle affermazioni del ministro delle Comunicazioni  e del presidente della commissione di Vigilanza durante la trasmissione Porta a porta. Secondo il rappresentante di Fi, l'attore regista toscano "è abile ma è un disco rotto, lo potremo mandare in audioregistrazione, ci costerebbe meno, dice sempre le stesse cose e per brillare è costretto a ricorrere a citare il Socrate di Platone. Bravissimo, ma un eterno ritorno, sempre uguale a sé stesso".

"La satira è importante e anche irridere il potere e il governo", ha detto il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. "Il problema di Berlusconi è che oltre ad essere il Presidente del Consiglio - ha sottolineato Pecoraro Scanio - è anche l'uomo più ricco d'Italia" e a proposito della libertà d'informazione ha concluso: "Il pluralismo dell'informazione è stato al centro dell'unico messaggio del presidente Ciampi alle Camere".

Anche Pippo Baudo ospite di Vespa ha detto la sua, prendendo la parola tra un politico e l'altro. "Bisogna stare attenti quando si fa satira, attenti a quello che si dice. Questa distinzione tra ciò che è rock e ciò che è lento mi sembra qualunquista", ha così commentato Pippo la seconda puntata di Rockpolitik. Il conduttore ha sottolineato anche che gli è sembrata strana l'affermazione di celentano secondo cui "il Papa è hard rock, riferendosi alle aperture verso i divorziati. Non mi sembra che le cose stiano effettivamente così".

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