L'ex allievo di Amici si difende dopo la condanna per violenza sessuale nei confronti di una 40enne
"Non sono uno stupratore, non ho violentato nessuno". Catello Miotto lo ripete da anni e lo fa anche adesso dopo la condanna a 5 anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale nei confronti di una 40enne. A contattare Tgcom24 è proprio l'ex ballerino di "Amici" che dopo al sentenza di primo grado vuole dire la sua su quella famosa notte del 2010.
"Ricordo molto bene, erano le 2.30 di notte - racconta Catello al telefono - dopo vari giri stavo rientrando a casa, abitavo al primo piano e ho visto la luce accesa al piano terra, dove viveva un mio amico, così ne ho approfittato per suonare, volevo chiedergli delle cose sul suo locale. Ma lui non c'era e mi ha fatto entrare la sua ex moglie che era a casa sua perché la loro bimba aveva la febbre". In realtà la donna racconterà poi al processo che gli aprì perché lo aveva visto agitato: "Noi non ci conoscevamo, era la prima volta che la vedevo e mi disse di aspettare dentro il mio amico. Così tra una chiacchiera e l'altra finimmo in camera da letto".
I due vennero scoperti dall'amico ed ex marito della donna: "Durante la testimonianza riferì la posizione in cui ci trovò, ovvero con me sotto. Come si può violentare così una donna?". Contro Miotto però ci sono alcuni particolari che il giudice (lo ha condannato anche a una multa di diecimila euro e all'interdizione dai pubblici uffici) ha ritenuto importanti: macchioline di sangue sul lenzuolo, il tasso alcolico del ballerino e un segno sul collo che per la donna era un morso e per Catello un succhiotto: "La perizia dopo chiarì che non era un morso, infatti non avevo graffi o altro, ammetto di aver bevuto un po' quella sera, ma dai controlli effettuati il tasso non superava quello consentito". Adesso l'ex allievo di Amici aspetta le motivazioni della sentenza e poi farà ricorso in Appello: "Sono innocente, ho molta fiducia nella giustizia, non farei mai del male a una donna".