La cantante ricorda commossa il Mago Zurlì,
"E' stato un pezzo della mia vita, un riferimento, e ora lascia un vuoto immenso. Avevamo ancora tante cose da fare insieme, da dirci". Cristina D'Avena trattiene a stento le lacrime ricordando Cino Tortorella. Con lui ha cominciato nel 1968 quando con i codini e il faccino sorridente allo "Zecchino d'Oro" cantava "Il Valzer del Moscerino".
La D'Avena aveva tre anni e mezzo quando ebbe il primo incontro con quello "strano signore vestito in maniera buffa". "Era simpaticissimo, carinissimo con la calzamaglia - prosegue Cristina all'Ansa - Non c'è niente da fare: era il nostro mago Zurlì, era rassicurante. E il primo ricordo è ancora ben vivido nella mia mente: in studio mi avevano messo su un enorme cavallo a dondolo. Io ero un batuffolo e avevo paura di scendere. Lui mi prese e mi abbraccio'"
Di ricordi ce ne sono tanti anche da adulta: "Il nostro era un rapporto molto bello, di stima reciproca e di grande affetto". L'ultima volta si erano incontrati tre mesi fa a Milano: "Sapevo che era stato male ed era molto dimagrito, ma lui a quasi 90 anni aveva ancora voglia di fare, di organizzare e così ci eravamo dati appuntamento allo Zecchino, che quest'anno festeggia i 60 anni. 'Organizziamo una cosa insieme - mi aveva detto -, facciamo qualcosa anche per ricordare Mariele (Ventre, direttrice del coro scomparsa nel 1995, ndr). Era estremamente attivo e non voleva mollare. Parlavamo di futuro, dell'Antoniano, dello Zecchino. L'ultima cosa che ci siamo detti è stata: 'Ci vediamo presto'...".