Daniela Virgilio: "Ecco la mia Sonia, donna senza scrupoli e affamata di potere"
© ufficio-stampa-mediaset
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Parte mercoledì su Canale 5 "I segreti di Borgo Larici". Nel cast anche l'attrice diventata popolare con "Romanzo criminale". "Adoro i personaggi al limite" dice a Tgcom24
Parte mercoledì, in prima serata su Canale 5, "I segreti di Borgo Larici", la nuova mini serie che vede protagonisti tra gli altri Giulio Berruti, Serena Iansiti e Adalberto Maria Merli. Nel cast anche Daniela Virgilio. "Il mio personaggio è una donna affamata di potere - racconta a Tgcom24 -, e che per averlo non si ferma davanti a nulla".
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Non una femme fatale come la Patrizia di "Romanzo Criminale" che l'ha rivelata al grande pubblico, ma una donna decisamente forte, ambiziosa e cattiva. Un personaggio a suo modo estremo, che ha divertito molto la Virgilio. "Tutto ciò che è estremo è divertente - spiega lei -. Io amo i personaggi un po' dark, al limite. Quando me li propongono sono contenta. I personaggi più quotidiani sono paradossalmente più difficili, perché spesso non sono così colorati, devi lavorarci di più. Ma non ti danno il gusto di osare".
Chi è Sonia Sormani, il personaggio che interpreti?
È la nipote acquisita del protagonista. Si è arricchita grazie al matrimonio con il figlio del proprietario di questa industria tessile. Ma la cosa non le basta: vuole sempre di più a livello di potere e ricchezza. Non posso dire molto ma farà delle cose abbastanza estreme. Diciamolo: è una vera stronza.
Dalla descrizione che ne fai non mi pare molto lontana da Patrizia...
Non nascondo che qualche dubbio che fosse lo stesso personaggio spostato di epoca, l'avevo. In realtà la dinamica è totalmente diversa. Patrizia era un satellite del Dandy. Lei non era cattiva, puntava solo ad arricchirsi e per stare bene accettava qualunque cosa. Mentre Sonia è più infima, manipolatrice, muove le pedine a suo piacimento per soddisfare la sua fame di potere.
Insomma, niente effetto deja-vu?
Esatto. Oltretutto il pubblico fa spesso anche dei paragoni da un punto di vista estetico e in questo caso il look aiuta a creare un distacco tra i due personaggi, perché diverse sono le epoche. La serie è ambientata negli anni 20, alla nascita del fascismo. Nonostante io sia stata piuttosto fortunata, con un personaggio che appartiene alla borghesia e che indossa piume e perle, non si tratta di costumi ultra femminili: ci sono gonne a metà polpaccio, scarpe basse, capelli sempre raccolti... Il nostro costumista fortunatamente ha deciso che l'estetica aveva una sua importanza e ci ha fatto comunque bellissimi.
Ogni tanto però i vestiti capita di levarseli... Recentemente hai affermato in un'intervista che in Italia, per iniziare a fare l'attrice, bisogna accettare per forza ruoli di nudo. È davvero così?
In realtà ci sono attrici che non si sono mai spogliate e altre che si spogliano a ogni film. Il mio discorso era un altro, mi chiedo solo perché bisogna sempre passare da lì. Una volta mi è stato detto: o ti spogli o niente. È lì che mi indispongo. Un personaggio funziona anche se non mi denudo. Sembra un escamotage per arrivare a un certo pubblico. Dopodiché se il nudo ha un suo significato non ho problemi, l'ho fatto in passato e lo farò in futuro.
E come è andata quella volta che ti hanno messa davanti all'aut aut?
Ovviamente hanno dato la parte a un'altra. E' stato in fase di provino. Mi hanno proposto il ruolo dicendo che prevedeva un nudo integrale. Io ho chiesto che mi venisse spiegato il perché di questa necessità e la risposta è stata che indipendentemente da tutto bisognava spogliarsi. E io ho salutato. Altre volte mi hanno dato risposte più che convincenti e quindi ho accettato. E' una cosa da curare abbastanza, perché ti può valorizzare ma anche ammazzare.
Con che tipo di regista ti trovi meglio?
Io sono abbastanza malleabile, quindi mi sono trovata bene un po' con tutti i registi con cui ho lavorato. Di sicuro c'è che sono un'istintiva quindi se qualcuno mi dà una direzione è meglio, altrimenti parto per la tangente. Una volta che entro nel personaggio non mi limito. Quando leggo il copione sono molto razionale, ma una volta capito il colore del personaggio lascio andare l'istinto, e quindi qualcuno che metta paletti è sempre necessario.
C'è un tipo di ruolo che non hai ancora affrontato e che ti piacerebbe interpretare?
Quando da ragazzina ho iniziato a pensare di fare l'attrice è stato per fare qualsiasi tipo di ruolo, da quelli comici ai più drammatici, saltando da un'epoca all'altra. Mi piace l'idea di trasformarmi, anche a livello fisico. Ma credo che sia un atteggiamento comune un po' tutti agli attori. Un pezzo di cinema francese, con un pezzo di cinema italiano, poi un po' di Hollywood... quando sarò passata da "Train de Vie" a "Revolutionary Road", toccando "Grease" e i "Ponti di Madison County", allora, forse, potrò ritenermi appagata.