Con attrici e divi fermi, la Fox ha deciso di rimandare la cerimonia
Tyler Perry © Afp
Gli Emmy sono stati le prime "vittime" dello sciopero degli sceneggiatori e degli attori che sta infuocando l'estate di Hollywood. E' infatti arrivata la conferma ufficiale: la cerimonia, prevista per il 18 settembre, è stata cancellata e al momento non è stata annunciata nessun'altra data. A quanto riporta "Variety" gli sponsor dell'evento, esclusiva di Fox, sono stati informati.
E' stata la Fox, che ha l'esclusiva della cerimonia, a premere per lo slittamento. L'assenza di star sul tappeto rosso e sul palco sarebbe infatti stata una ricetta sicura per indici di ascolto a picco. E' la prima volta dal 2001 che i premi, considerati gli Oscar della televisione, subiscono un rinvio. Quell'anno la cerimonia fu posticipata una prima volta dopo le stragi dell'11 settembre e poi, in novembre, sullo sfondo delle prime azioni militari in Afghanistan.
Al momento non si sa quando si terrà la 75esima edizione deglli Emmy Awards, che vede in lizza anche le attrici italiane Simona Tabasco e Sabrina Impacciatore per la serie tv "White Lotus". Si vocifera che potrebbero slittare a novembre (scelta preferita dalla TV Academy) oppure a gennaio 2024 (come vorrebbe invece Fox), sempre che entrambe le categorie e gli studi abbiano raggiunto un accordo sul nuovo contratto. La votazione per i premi è invece ancora fissata per le prossime settimane, ma resta da vedere se i premi verranno effettivamente assegnati. Quest'anno a contendersi l' "Oscar della tv" ci sono i favoriti "Succession", "The Last of Us", "The White Lotus" e "Ted Lasso".
La Writers Guild of America in rappresentanza di sceneggiatori e autori e la Screen Actors Guild per gli attori stanno cercando di negoziare con l'Alliance of Motion Picture and Television Producers (l'associazione dei produttori cinematografici e televisivi) una serie di questioni divenute imprescindibili. Al primo posto i diritti d'autore sulle riprogrammazioni online di film, show e serie tv, ma anche la minaccia chiara e presente dell'intelligenza artificiale che (temono i creativi di Hollywood) rischia di sabotare la loro presenza sul set. Un segnale di quanto quest'ultimo tema sia cruciale è il fatto che Netflix sia alla ricerca di un manager specializzato in intelligenza artificiale pagato 900mila dollari all'anno. Un vero schiaffo all'87% degli iscritti al sindacato degli attori, che in 12 mesi non arrivano nemmeno ai 26mila dollari necessari per ottenere l'assicurazione sanitaria.
Gli sceneggiatori scioperano da maggio e a metà luglio si sono uniti anche gli attori, 48 ore dopo l'annuncio delle candidature per Emmy. Le regole degli scioperi impediscono ai divi di promuovere il loro lavoro in qualsiasi modo. Vietati quindi i red carpet di prime e festival, interviste, apparizioni tv e premi. Il rinvio degli Emmy è un ulteriore segnale della portata che le agitazioni stanno avendo sull'industria dei sogni. E questo potrebbe essere solo l'inizio per Hollywood. Pare infatti che grandi studi come la Disney siano pronti a posticipare l'uscita di film già in programma di qui alla fine dell'anno.
Le parti sono ancora distanti e il tempo stringe, ma una sorpresa potrebbe arrivare nelle prossime settimane. A quanto riporta "Deadline", il governatore della California Gavin Newson (la cui moglie Jennifer Siebel è una nota documentarista), potrebbe entrare in gioco come mediatrice. Il nome della Newsom si aggiunge a quello di altri potenziali intermediari circolati nei giorni scorsi: tra questi il sindaco di Los Angeles Karen Bass, Tom Cruise e il marito della vicepresidente Kamala Harris, Dough Emhoff, avvocato nel settore dell'entertainment