Nel salotto di Silvia Toffanin, l'artista ripercorre le tappe più importanti della sua vita
Dagli esordi con il primo gruppo, i Decibel, alla partita del cuore che lo vedrà protagonista come presidente della Nazionale Cantanti, passando dal lato più intimo e dalle due vittorie al Festival di Sanremo: Enrico Ruggeri si racconta per la prima volta nel salotto di "Verissimo", ripercorrendo le tappe più importanti della sua vita.
"Ero un bambino tormentato, con una serie di pulsioni molto più adulte rispetto alla mia età", esordisce rivelando alcuni dettagli sul suo periodo scolastico, fino al percorso universitario intrapreso in giurisprudenza, mai portato a termine. "Mia madre ha continuato a pagarmi gli studi per sette anni, credendo che mi sarei laureato in legge. Finché con la vittoria al Festival di Sanremo con Gianni Morandi e Umberto Tozzi ha capito che avrei continuato con la musica".
Ma durante la sua vita non sono mancati i momenti difficili, tra cui il rapporto con le droghe: "Ho iniziato per noia, per l'illusione di vivere di più. Poi da un giorno all'altro ho smesso perché mi sono reso conto di non avere più amici, solo compagni di merenda che non meritavo. E per me era una cosa non tollerabile".