Il vincitore di Sanremo racconta la sua vita a "Verissimo", a partire dalla tastiera che la madre comprò indebitandosi
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“Scrivere un brano per Mina”: è questo il sogno di Ermal Meta, reduce dell’Eurovision Song Contest, dove con Fabrizio Moro si è aggiudicato il quinto posto con “Non mi avete fatto niente”, canzone già vincitrice di Sanremo 2018.
Il cantante e giudice di Amici si racconta a Verissimo, rivelando che, dopo aver scritto canzoni per Francesco Renga, Marco Mengoni, Emma, Gianni Morandi, Patty Pravo, Zero Assoluto e tanti altri, ora il suo desiderio è proprio quello di regalare un testo alla Tigre di Cremona. “Il pensiero di farlo mi fa addirittura tremare – ha detto a Silvia Toffanin - perché siamo cresciuti tutti ascoltando la voce di Mina”.
Ermal Meta ha raccontato anche della sua infanzia difficile di “bambino ribelle” e dell’affetto che lo lega alla madre, con cui a 13 anni arrivò a Bari dall’Albania: è stata lei, violinista, a regalargli la tastiera con cui ha cominciato a studiare seriamente musica, “aprendo un finanziamento, perché non aveva i soldi per comprarla – ha spiegato. Per una settimana non sono riuscito a toccare quello strumento, perché mi sentivo in colpa”. Di cose da allora ne sono successe tante, il successo è arrivato, ma Ermal Meta ama definirsi ancora un “operaio della musica” piuttosto che un artista: “Ho lavorato tutta una vita non sapendo cosa avrei raggiunto – ha concluso – Adesso lo tocco con mano e vorrei potesse non finire mai”.