L'attore racconta a Tgcom24 il suo personaggio in "Squadra Antimafia 6"
Riesce a trovare anche i lati positivi del mafioso "duro e cattivo" che interpreta in "Squadra Antimafia", perché Ernesto D'Argenio è convinto che il suo spietato Saro Ragno a modo suo sia "romantico". La sesta stagione della fortunata fiction di Canale 5 ha chiuso, ma si sta girando la settima stagione e l'attore a Tgcom24 anticipa: "Il finale è strettamente legato alla settima edizione, che stiamo già girando".
Siamo arrivati all'ultima puntata della sesta edizione, cosa ci puoi anticipare?
Il mio personaggio è stato arrestato quindi non apparirà, ma rimangono aperte alcune porte, questa chiusura rimanda alla curiosità di saper come alcune cose che si sono aperte continueranno. La settima stagione riprende infatti il discorso interrotto e non mancheranno le sorprese..
Vesti i panni di un mafioso, sei un cattivo...
E' un grande privilegio interpretare un cattivo per alcuni aspetti. In realtà non credo mai che le cose siano bianche o nere, quindi mi piace perdermi in questa dimensione, cercare il personaggio in mezzo. Con Saro ho fatto proprio questo. Un personaggio così, è ovvio, è stato cresciuto ed educato in un contesto con dei codici che sono inaccettabili, bizzarri, assurdi, che per lui sono quotidiani.
Quindi c'è qualcosa di positivo in Saro...
Non è detto che un personaggio negativo non provi quello che canonicamente si pensa solo un buono possa provare, ad esempio una malinconia, una nostalgia, un affetto. E' un personaggio romantico, è nostalgico rispetto a un certo tipo di organizzazione, che prevede onore, rispetto, valori. E' paradossale, lo diresti di un guerriero e non di un mafioso.
La cosa che ti piace di più del tuo personaggio?
La perspicacia, l'istinto, riesce a capire subito quello che può portare qualcosa di buono alla famiglia. Non mi piace invece la violenza esplosiva, ci sono dei momenti in cui è incontenibilmente violento.
A proposito di violenza e armi: cosa pensi di questa nuova legge che blocca i set d'azione?
Ci sono tante leggi su temi molto più importanti a cui pensare. Ti rispondo con una frase che mi hanno detto e che non ho mai dimenticato: 'L'unica bugia che noi possiamo dire al cinema o al teatro è che tutto quello che stiamo per vedere non è vero, il resto è tutta realtà'. Trovo fastidioso che ci si occupi di queste cose, ci sono tante professionalità che permettono di lavorare in sicurezza, per le armi certo ci possono essere degli aggiornamenti che le rendono più sicure, ma credo che ci siano altre leggi che riguardano il cinema e lo spettacolo che andrebbero riviste.
C'è un scena che ricordi particolarmente?
Sì, nella sesta puntata trascino mio cugino Ettore fuori da un luogo in cui ci stavano facendo una imboscata e ho dovuto improvvisare, ecco mi è piaciuto molto, dentro i limiti è anche molto bella la libertà nella recitazione.
Hai viaggiato molto, come è stata questa esperienza?
Dai 19 anni ai 24 sono stato in giro per il mondo, dall'Inghilterra all'oceano indiano, in Scandinavia, ho fatto il barman, il cameriere, il pizzaiolo, il sommelier, italiano uguale 'spaghetti mandolino mafia', quest'ultima la sto facendo adesso, gli spaghetti li ho fatti prima. Sono andato via di casa presto, a volte per arrivare al centro di te bisogna arrivare all'altro capo del mondo, all'altro capo di te.
Ora che fai finalmente l'attore, puoi dirci una cosa che hai comprato con i primi guadagni?
Ho fatto una pazzia che mi dà una grande gioia, con i primi soldi di 'Squadra Antimafia' mi sono comprato un'auto d'epoca, che è la mia prima automobile, è una vecchissima prima serie Fiat 124 Berlina. Che bella soddisfazione!