Fotogallery - La fotostoria della terza serata del Festival di Sanremo 2024
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Si sono esibiti altri 15 dei 30 Big in gara, qualche conferma e molte differenze rispetto alla prima uscita
di Massimo Longoni© IPA
Terza serata per il Festival di Sanremo 2024. Dopo le esibizioni di tutti e 30 i Big nella serata di apertura, e dei primi 15 avvenuta nella serata di mercoledì, è toccato ai restanti 15 Big salire sul palco dell'Ariston. Angelina Mango conferma carisma da veterana e punta alla vittoria finale. Negramaro e Diodato confermano di avere pezzi di spessore, degni di nota anche i Santi Francesi.
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Rapper anomalo per la sua inclinazione a riversare nelle liriche problemi e fragilità, ha portato qui la quintessenza della sua poetica, puntando più sulla melodia ma ritagliandosi uno spazio nel brano per mostrare che sa rappare a mille all'ora. Per lui una vetrina importante. 6+
Lui canta bene e il brano in un Festival a tasso di melodia ridotto ha il merito di distinguersi dalla massa. Però quanto senso ha rianimare nel 2024 il concetto di "canzone sanremese"? 5
Si presentano in tenuta da cowboy (uno dei qual in gonnellino) a sottolineare la loro contagiosa vena di follia. La canzone è all'acqua di rose ma resta un apprezzabile sprazzo di divertimento senza pretese. 6
Sarà che molte (troppe?) canzoni di questo Festival sono devote alla cassa in quattro ma questo impasto elegante di piano ed elettronica, melodia ariosa e dinamica cangiante, è una boccata di ossigeno corroborante. 7,5
Il tema del brano è delicato (la perdita di due figlie) e a lui sta a cuore. Il testo avrebbe forse meritato un vestito diverso ma qualcosa ci dice che la sentiremo a lungo. 5/6
Con il passare degli ascolti la duplicità della sua canzone invece che attenuarsi si fa sempre più evidente. Così la strofa finisce con il sembrare un incidente di percorso per arrivare a un ritornello che farà sfracelli sui social. 6,5
Solo qualche anno fa con una canzone così avrebbe vinto in pantofole. Il vento però è cambiato. Rispetto al debutto Alessandra è molto più sciolta e interpreta con grinta e convinzione. Basterà a fermare il vento della cassa in quattro? 7
Hanno preso questo ritorno a Sanremo con lo spirito giusto: autoironia e divertimento. La canzone, in bilico tra gli anni 60 e l'oggi, tra balera e discoteca, aggiorna il concetto di trash, ma sarà tra le cose che si sentiranno di più di questo Festival. 6
Le sue quotazioni sono prepotentemente in salita anche se il vero banco di prova è il peso che avrà al televoto. La sua esibizione scatenata e vocalmente precisa intanto conquista l'Ariston. 7,5
Ascolto dopo ascolto il potenziale di questa canzone si svela sempre più. Che poi Diodato non sbagli una nota nemmeno se pagato non fa nemmeno più notizia. 8
In fondo in questo Festival è un po' alieno anche lui, come quello che lo accompagna nel video e in giro per Sanremo. Rispetto alla prima uscita sembra anche in difficoltà vocalmente, peccato perché a ben vedere il suo è uno dei ritornelli più orecchiabili tra quelli in gara. 6-
A vent'anni erano avanguardia e Sanremo non li ha capiti. Vent'anni dopo Sanremo sembra non capirli considerandoli forse retroguardia. Questo non scalfisce di una virgola la bellezza di questo brano. 7,5
Lei ha carisma ed esperienza da vendere, tanto da essere un passo avanti al brano. 6,5
Sarà che bisognava abituarsi a questo nuovo Sangiovanni ma rispetto alla prima uscita la crescita sua e del brano (grazie all'orchestra) è palpabile. 6+
Di sicuro puntano a fare spettacolo e a ogni uscita hanno una trovata diversa. A questo giro anche il "furto" della borsetta in platea e al posto dei cartelli della prima sera un abbraccio tra un padre in completo classico alla figlia punk. In tutto questo quello a cui si presta meno attenzione è la canzone. 6+