Pluripremiato artista, produttore, talent scout e manager italo-argentino, con le sue intuizioni e la sua sensibilità musicale ha plasmato la scena urban italiana
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Sono stati annunciati i 30 Big del Festival di Sanremo 2025, 74esima edizione della manifestazione musicale. Tra i cantanti scelti dal direttore artistico e conduttore Carlo Conti ci sono anche alcuni debuttanti assoluti sul palco del Festival, come Shablo.
Pluripremiato artista, produttore, talent scout e manager italo-argentino, con le sue intuizioni e la sua sensibilità musicale ha plasmato la scena urban italiana per come la conosciamo oggi. In bilico tra ricerca delle radici e continua innovazione, Shablo unisce tre personalità assolute dell’urban italiano e tre generazioni a confronto: l’amico di sempre, leggenda del rap italiano e uno degli artisti più influenti del panorama musicale italiano Guè, uno dei pionieri del genere in Italia Tormento a ben 24 anni dall’ultima partecipazione a Sanremo con i suoi Sottotono e Joshua, la nuova scommessa con influenze di sonorità innovative come il contemporary R&B, già presente in diversi brani urban italiani.
Shablo è reduce da una stagione particolarmente intensa e fortunata. Nell’estate del 2024, dopo l’ottima accoglienza ricevuta da pubblico e critica per il singolo "Hope" (featuring Izi e Joshua), è stato maestro concertatore della Notte della Taranta; ha inoltre firmato l’unico remix ufficiale di "Tu Te Vas", brano dell’icona della world music Manu Chao.
Shablo (pseudonimo di Pablo Miguel Lombroni Capalbo) è un musicista, produttore, dj, manager e talent scout italo-argentino, nato a Buenos Aires nel 1980 e trasferito in Italia all’età di dieci anni. Appassionato di musica fin da giovanissimo, cresce all'interno della scena hip hop italiana degli anni 90, dove muove i suoi primi passi da dj e produttore underground. Si distingue grazie a un suono originalissimo, che affonda le sue radici nel jazz, nel soul e nella musica latina, lavorando al fianco di artisti all’epoca esordienti come Club Dogo, Marracash, Inoki e Kaos. Nel 2005 si trasferisce ad Amsterdam, dove apre uno studio di registrazione e produce numerosi artisti internazionali: questa sua esperienza sfocia nell’album del 2007 "The Second Feeling", molto apprezzato in Europa e oltreoceano.
Nel 2011 rientra in Italia, pubblicando a quattro mani con il produttore Don Joe l’album "Thori & Rocce", tuttora considerato una pietra miliare dell’hip hop italiano. Nel 2013 fonda insieme a Marracash l’etichetta Roccia Music, oltre al formidabile acceleratore di talenti Thaurus: tra gli artisti da lui scoperti e lanciati figurano Achille Lauro, Izi, Rkomi, Ernia e, soprattutto, Sfera Ebbasta e Charlie Charles. È stato direttore artistico di album come "Taxi Driver" di Rkomi (otto volte platino), "Il giorno in cui ho smesso di pensare" di Irama (3 x platino) e "L’amore" di Madame (disco di platino).
In Italia è tra i pochissimi artisti in grado di spaziare dal soul alla trap, dal rap degli anni d'oro fino all'elettronica di avanguardia, grazie alla sua capacità di unire e creare mondi apparentemente inconciliabili tra di loro. Nell’ambito del Festival di Sanremo ha prodotto "Ovunque sarai" (di Irama, in gara nel 2022) e "Ragazzi fuori" (di Clementino, in gara nel 2017). Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, Shablo prosegue il suo percorso artistico producendo personaggi già affermati, affiancando nomi emergenti e dedicandosi a lavori solisti come il singolo del 2020 "M' Manc" che ha visto al suo fianco due punte di diamante della scena come Geolier e Sfera. Il brano (certificato cinque volte Platino) risulta oggi essere nella classifica dei 10 brani rap italiani più ascoltati dell’ultimo decennio.
Con la sua capacità di mettersi in gioco su progetti sempre nuovi e originali, la curiosità e una visione innovativa e cosmopolita, Shablo rimane uno dei pochissimi in grado di mantenere un perfetto equilibrio tra il passato e il futuro della musica urban italiana.