Speciale Sanremo 2025, tutto quello che c'è da sapere sul Festival
LA SORPRESA

Chi è Lucio Corsi, la rockstar che ha conquistato il pubblico con il suo candore

Il cantautore toscano, con il suo rock d'autore, chiude al secondo posto in classifica al Festival di Sanremo 2025 

16 Feb 2025 - 09:36
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Da oggetto misterioso a rivelazione sorprendente a volte il passo è brevissimo. Lo dimostra Lucio Corsi, cantautore fino a poco tempo fa di nicchia, che ha chiuso al secondo posto in classifica il Festival di Sanremo 2025 con la sua "Volevo essere un duro", a un soffio dal vincitore Olly

Classe 1993, nato a Grosseto ma cresciuto a Val di Campo di Vetulonia, un paese della provincia, Lucio, innamoratosi della musica guardando il film "The Blues Brothers" da piccolo, si è trasferito a Milano appena ottenuta la Maturità scientifica per inseguire il suo sogno di musicista. Anche se il grande pubblico lo ha scoperto ora, la sua è stata una gavetta lunga, che lo ha portato in poco più di dieci anni a pubblicare due Ep e tre album: “Bestiario Musicale” nel 2017, un concept album sugli animali della sua terra, "Cosa faremo da grandi?" nel 2020 e "La Gente Che Sogna" nel 2023. Lavori che hanno attirato subito l'attenzione degli appassionati più attenti a ciò che accade nel circuito indipendente, facendo sì che attorno a Lucio si formasse ben presto un seguito ridotto ma appassionato. 

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Menestrello, innamorato del glam degli anni 70 (da David Bowie in giù) ma con gli occhi e le orecchie bene aperte anche sui i nostri cantautori più obliqui, da Ivan Graziani ad Alberto Fortis (al quale lo accomuna anche la fisicità), da Rino Gaetano a Franco Battiato, Corsi ha la capacità di fondere il rock d'autore e le sonorità folk, dove anche atmosfere surreali acquistano una loro poetica concretezza. Il pubblico più generalista ha iniziato a scoprirlo per la sua partecipazione alla serie "Vita da Carlo", dove un Carlo Verdone incaricato di fare da direttore artistico del Festival di Sanremo, imbeccato da Roberto d'Agostino, lo inserisce nel cast e lui conquista tutti con "Sei tu il mattino", uscito poi come singolo. Ma se quella era fiction, anche una volta catapultato sul vero palco con la platea televisiva più vasta di tutte, è riuscito a bucare lo schermo alla stessa maniera. Per "Volevo essere un duro", che stilisticamente si mette in scia a "Sei tu il mattino", è una ballata morbida, armoniosa, apparentemente semplice ma con modelli nobili nel rock degli anni 70. Un perfetto biglietto da visita per chi non lo conosceva, perché trasmette il romanticismo un po' decadente e leggero di un cantautore che non è mai sguaiato, anche nelle canzoni in cui esce in maniera più prepotente il graffio rock.

Ma a conquistare è anche la sua semplicità, che traspare evidente e arriva al pubblico e non una posa ma inclinazione sincera. Perché lui è quello che da quando si è trasferito a Milano ha eletto a seconda casa una trattoria di quelle all'antica, in via di estinzione, dove va a pranzo sempre quando non è fuori città. Al punto che proprio lì ha voluto incontrare i giornalisti per la tradizionale conferenza stampa pre-festivaliera. E alla sua sinistra, al tavolo, c'era uno degli avventori del locale con cui ha stretto il legame più forte. Ma è sintomatico di come contino più affetti e legami forti anche il fatto che da sempre la band che lo accompagna è quella formata dagli amici con cui ha iniziato a suonare ai tempi del liceo, a partire da Tommaso Ottomano, chitarrista con cui ha scritto "Volevo essere un duro" e che è con lui a suonare e a fare i cori sul palco di Sanremo. Al Festival si è già mostrato in una duplice veste: quella più artistica e glam la prima sera, con il trucco bianco sul viso e un maglia con vistose spalline (per imbottire le quali ha inserito dei sacchetti di patatine...), mentre la seconda sera è arriva con una sorta di tuta da lavoro, maglietta dei Looney Tunes e cappellino in testa. In ogni caso tutte cose prese direttamente dal suo guardaroba, senza stylist a disegnarne l'immagine.

© Ufficio stampa

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In fondo quello che traspare da Lucio Corsi è anche il candore di un bambino e forse non è un caso che proprio l'infanzia sia al centro del nuovo album, che uscirà il 21 marzo e si intitola "Volevo essere un duro" come la canzone di Sanremo. "È un disco che parla d’infanzia, di amicizia e d’amore. È un album di fantasia con i piedi per terra - dice lui -. In questo album ho cercato di trovare il sogno non fuggendo nel cielo ma strisciando sui marciapiedi, passando sotto i tavoli da pranzo o nascondendomi negli armadi. È un disco di ricordi personali mescolati a storie di altra gente. Ci sono molti personaggi in queste canzoni, da Rocco il bullo della scuola media al Re del rave, una sagoma romantica e sgangherata, fino a Francis Delacroix, mio grande amico (forse immaginario, ma non importa)". Ad aprile poi affronterà il nuovo tour nei club. E per quanto sicuramente avrà di fronte anche una parte di pubblico nuova e una popolarità enormemente aumentata, siamo certi che in ogni momento libero tornerà a mangiare nella solita trattoria con i suoi amici.

A maggio del 2023 intraprende una lunga serie di concerti (tra i quali l’apertura ai “The Who” al Firenze Rocks) che si conclude nell’autunno del 2024. Il 12 novembre ha pubblicato il suo nuovo singolo "Tu sei il mattino". Scritto da Lucio Corsi e prodotto da Lucio Corsi, Tommaso Ottomano e Antonio Cooper Cupertino, il brano è il ricordo dolce e sognante del primo amore dal punto di vista di chi, ormai cresciuto, si ritrova a pensare al passato con malinconia. Il videoclip, diretto da Tommaso Ottomano e che vede la partecipazione straordinaria di Carlo Verdone, ha l’intento di distruggere il romanticismo della canzone. Al centro della scena un raffreddore, talmente inarrestabile da travolgere e sconvolgere tutti i personaggi che ruotano attorno alla storia.

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