Festival di Sanremo 2025, da Jovanotti ai Duran Duran: gli ospiti musicali
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Conti si è inserito nel solco tracciato dal suo predecessore ma non tutto è andato bene. Ecco il meglio e il peggio di Sanremo 2025
di Massimo Longoni© IPA
Il Festival di Sanremo 2025 va in archivio. Dopo il "regno" quinquennale di Amadeus, che aveva raccolto ascolti sempre più importanti e soprattutto era riuscito a cambiare il pubblico del Festival, riportando davanti al televisore in maggioranza i giovani, molti attendevano al varco Carlo Conti, paventando una "restaurazione" in senso più tradizionalista. E invece Conti si è inserito nel solco tracciato dal suo predecessore ottenendo addirittura ascolti maggiori. Ma è andato tutto bene? No, d'altronde la perfezione non è di questo mondo e tutto è migliorabile. Ecco i top e i flop di questa edizione.
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La serata cover Nata come serata celebrativa, quasi un riempitivo in attesa della finale, quella dedicata alle cover è ormai un must del Festival, quasi uno show a parte, una festa dove spesso anche chi è in ombra nella gara riesce a mettersi in luce. Unico neo il "liberi tutti" nella scelta dei brani, forse almeno limitarsi alla musica italiana, in un contesto come questo, avrebbe un senso.
Gli ospiti Verrebbe da dire pochi ma buoni. Un ospite (o poco più a serata). Grande show di Jovanotti e Damiano David, emozione con i Duran Duran, un Roberto Benigni a fuoco come non accadeva da tempo. E poi i premi alla carriera a Iva Zanicchi e Antonello Venditti che ha avuto modo così di partecipare per la prima volta al Festival. Poco spazio portato via alla gara ma mai sprecato.
I co-conduttori La formula della co-conduzione è ormai rodata ed è diventata un valore aggiunto. Se poi (quasi) tutti si trovano a proprio agio e sciolti sul palco come quest'anno, il contributo diventa un modo per vivacizzare la visione rendendola inedita di sera in sera. Da Gerry Scotti ad Alessia Marcuzzi, passando per Bianca Balti, Nino Frassica, Cristiano Malgioglio, Mahmood, Geppi Cucciari e compagnia presentante, tutti meritano un applauso.
Il numero dei Big Lo si è detto sin dall'inizio, ma alla prova del Festival tutti i timori sono stati confermati. Se già l'anno scorso si era sfiorato il limite massimo di cantanti in gara (includendo quelli arrivati da "Sanremo giovani), quest'anno con 30, poi diventati 29 con il ritiro di Emis Killa, più le 4 Nuove proposte, lo si è sforato. Proprio sicuri che almeno cinque canzoni tra quelle in gara non fossero "sacrificabili"?
Le Nuove proposte Tornando alla formula dei suoi Sanremo precedenti e cambiando rispetto all'impostazione degli anni recenti, Conti ha voluto scorporare le Nuove proposte dal cast dei Big. Una scelta, a detta sua, per valorizzare i giovani e fare in modo che ci fosse un premio a loro dedicato, oltretutto facendoli esibire in apertura di serata per dare loro visibilità. Intento meritorio, ma se così deve essere allora meglio cercare un sistema diverso dalle semifinali uno contro uno, dove il sorteggio rischia di creare scontri squilibrati e perdere per strada brani di valore.
Siparietti, ospitate e promozioni Lo sappiamo, alcune ospitate per lanciare fiction e film sono una tassa da pagare ineludibile. Però si potrebbe cercare di renderle meno indigeste con un maggiore impegno autoriale. In fondo anche la presenza di Benigni era finalizzata a lanciare il suo nuovo spettacolo, ma il suo intervento ha fatto passare la cosa (quasi) inosservata. Non sempre necessaria poi la presenza di bimbi (prodigio e non).