I quattro campani, denunciati per violenza privata e procurato allarme, in passato erano stati denunciati per truffa per assenteismo dal posto di lavoro
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Sono 4 i precari campani denunciati per la protesta messa in scena durante la prima serata del Festival di Saremo. Sono tre uomini e una donna che, secondo la questura di Imperia, avevano "studiato e premeditato il blitz nei dettagli". Tutti accusati di violenza privata e procurato allarme, i quattro sono noti alle forze dell'ordine per vari reati: truffa per assenteismo dal posto di lavoro, reati contro il patrimonio e sono stati sottoposti a Daspo.
L'elenco in realtà continua, dal momento che, sempre secondo la questura, in passato ai quattro sarebbero stati contestati anche i reati di interruzione di pubblico servizio, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata.
Il gruppo era munito di regolari biglietti di galleria e hanno tutti ammesso che non è la prima volta che si rendono protagonisti di gesti simili. La polizia ha ricostruito quanto avvenuto. Dopo aver persuaso i due precari di 52 e 58 anni che si erano arrampicati sui palchi dell'impianto delle luci a desistere dalla loro protesta, gli agenti hanno fermato altre due persone, un uomo e una donna di 46 e 49 anni, pure loro campani e compagni di lavoro della coppia che aveva minacciato di buttarsi dall'impalcatura. I poliziotti hanno accertato che la donna, poco prima del blitz, aiutata dal compagno, aveva finto un malore. Questo ha distratto il personale di vigilanza ed ha permesso agli altri due di arrampicarsi.
I soldi per andare a Sanremo e per entrare nel teatro Ariston, i quattro li hanno racimolati facendo una colletta tra gli 800 colleghi. Circa 460 euro messi insieme per sostenere le spese di viaggio e per acquistare i biglietti. A riferirlo è uno dei quattro, Antonio Sollazzo, interpellato telefonicamente mentre è sulla strada per Napoli.
"Volevamo far sapere a tutti che siamo senza stipendio da 17 mesi, - dice Sollazzo - che da anni attendiamo notizie sul nostro futuro. Non avevamo organizzato la protesta così come l'avete vista in tv, volevamo solo avvicinarci ai fotografi e chiedere a Fazio di leggere la nostra lettera, ma senza azioni eclatanti". "Poi, quando abbiamo visto la balaustra - continua Sollazzo - io e Marino Marsicano ci siamo saliti sopra e abbiamo iniziato a urlare per attirare l'attenzione. Quello che e' successo dopo l'avete visto. Lo so, è stato brutto, ma noi siamo disperati".
I quattro lavoratori fanno parte del cosiddetto gruppo dei "desperados", una frangia dei lavoratori dei Consorzi di Bacino di Napoli e Caserta, che più volte in passato si sono resi protagonisti di proteste eclatanti. Una pattuglia della Polizia ha scortato la loro auto fino ad Imperia e ora i quattro sono in viaggio per Napoli, con in tasca una denuncia e un foglio di via da Sanremo della durata di tre anni.
Poco prima del blitz Rosaria Pascale ha avuto un attacco d'ansia: "E' stata anche soccorsa dal 118. Poi mi è venuto in mente di fare quell'azione. Dopo siamo stati portati in commissariato dove siamo rimasti fino alle due di notte - dice ancora Antonio Sollazzo - Stamattina ci sono venuti a riprendere e ci hanno riportati in commissariato, ci hanno denunciato e poi ci hanno consegnato il foglio di via".
"Siamo pronti ad altre azioni di protesta dello stesso tipo - annuncia Salvatore Lezzi, leader dei "Desperados" - Perche' i nostri diritti continuano ad essere calpestati e noi non abbiamo altre armi per farci sentire"