Festival di Sanremo, l'Ariston canta in coro la canzone dei Puffi con Cristina D'Avena
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La regina delle sigle è stata tra i protagonisti della serata finale, arrivata sul palco del teatro sanremese a furor di popolo...
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Per molti l'ospite più attesa di questa edizione del Festival di Sanremo era lei: Cristina D'Avena. E non ha deluso: ha cantato alcune delle sue sigle di cartoni animati più famose, da "Kiss Me Licia" a "La canzone dei Puffi". E si è cimentata anche in una canzone sanremese del passato, "La pioggia" di Gigliola Cinquetti.
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Cristina un record nella storia del Festival comunque lo ha segnato: è stata il primo ospite ad arrivare sul palco dell'Ariston a furor di popolo. Con una petizione lanciata su Change.org. "Sono lusingata, onorata, orgogliosa - ha detto a Tgcom24 -. Soprattutto questa cosa del pubblico mi ha fatto riflettere tanto. Un pubblico che a gran voce ti vuole al Festival. Devo dare atto a Carlo Conti di essere molto attento al pubblico, e la gente si fida di lui. E se il popolo vuole una artista lui cerca di portarla su quel palco".
E così eccola qui. Su quel palco ha portato gocce della sua storia. Dalle origini, con quel "Valzer del moscerino" presentato allo Zecchino d'Oro quando era una bambina, ad alcune delle sigle più amate: "Kiss Me Licia", "Occhi di gatto" e "La canzone dei Puffi". E pur chiudere anche un passetto fuori dal suo seminato, con un accenno della canzone festivaliera da lei più amata, "La pioggia", di Gigliola Cinquetti.
Ma lei ha mai avuto il desiderio di salire sul palco di Sanremo in gara, con un brano che non fosse una sigla di cartoni? "Non più di tanto - dice -. Ho sempre creduto in quello che ho fatto e ancora oggi canto queste sigle con tanta passione, voglia e amore che quello che faccio mi basta. Se arrivasse un pezzo particolare, che mi sentissi bene addosso potrei pensarci. Ma fino ad ora non è arrivato...".
Ma il progetto nella testa c'è sempre... "In realtà mi piacerebbe fare qualcosa anche per il mio pubblico - spiega -, perché ok le sigle ma la gente si aspetta anche qualcos'altro. Ho anche qualche idea da condividere con i colleghi. Non sarebbe male". Intanto prosegue con le sigle in forma non proprio canonica, quella che hanno i concerti insieme ai Gem Boy. "Ne ho in programma tantissimi e c'è anche un'idea di un tour teatrale per il prossimo autunno. Quello è un altro percorso che non conosco e che non vedo l'ora di affrontare. Speriamo vada tutto bene".
In fondo un primo passo in ambienti a lei prima estranei lo ha già fatto conquistando locali come l'Alcatraz di Milano o l'Estragon di Bologna, dove solitamente si suona rock... "E io mi presento con Pollon o con i Puffi! - scherza lei -. Ma la gente va in estasi. All'inizio fa ridere l'idea ma poi quando sei lì ti rendi conto che in fondo anche i Puffi sono un po' rockeggianti. Jem lo è sicuramente!".