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Momenti particolarmente commoventi dopo l'esibizione della sorella Marcella, che scende dal palco per raggiungere l'artista in prima fila, tra gli applausi del teatro Ariston
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Al Festival di Sanremo, nella quarta serata, quella dei duetti, l'applauso e la standing ovation del teatro Ariston sono andati al cantante e paroliere siciliano Gianni Bella. Il 77enne era in prima fila in platea per assistere all'esibizione della sorella Marcella insieme ai giovani gemelli Mirko e Valerio dei Twin Violins su "L'emozione non ha voce", un brano reso celebre da Celentano e firmato dallo stesso Gianni con Mogol. "E' bello averti qui con noi", dice Carlo Conti a Gianni Bella, a Sanremo dopo 17 anni e dopo l'ictus che lo ha colpito nel 2010, togliendogli la voce e tenendolo a lungo lontano dalle scene. E Gianni, visibilmente commosso, dopo l'affettuoso abbraccio con la sorella che l'ha raggiunto in platea alla fine dell'esibizione, si volta per salutare il pubblico che si alza in piedi ad applaudirlo.
"Grazie di essere qua, una grande emozione", afferma Marcella Bella, abbracciando il fratello, seduto in prima fila con la moglie Paola. E poi aggiunge: "L'ho cantata con tanto amore", riferendosi alla cover de "L'emozione non ha voce". "Volevo dedicare questa canzone proprio a lui. Ho sempre sognato di poterla cantare - sottolinea Marcella Bella al termine dell'esibizione. - E' uno dei pezzi più belli che Gianni abbia mai scritto. E io volevo cantarla qui a Sanremo, ed è successo".
A lei, in realtà, sarebbe piaciuto avere quella canzone per sé proprio quando fu scritta alla fine degli Anni Novanta, come ha confessato, ma Gianni Bella all'epoca "fu incorruttibile" e la diede a Celentano per il suo album. Il brano, di per sé, parla di un amore intenso e viscerale tra un uomo e una donna dai "caratteri diversi", che non riescono a pensarsi l'uno senza l'altra. Un legame forte, indistruttibile, capace di resistere alle "intemperie" della vita. E l'interpretazione di Celentano ne fece un capolavoro.
"Ho voluto fare un omaggio speciale a mio fratello Gianni, una dedica dovuta e sentita: lui ha avuto un ruolo importantissimo nella mia carriera e, come tutta la mia famiglia, nella mia vita", ha poi spiegato Marcella Bella a L'Avvenire. Ricordando che "quando Gianni compose il brano, come d'abitudine, me la fece ascoltare al piano e me ne innamorai. L'interpretazione che ho scelto di portare all'Ariston è proprio ispirata a quella versione che mi è rimasta nel cuore insieme all'amorevole disappunto per mio fratello, che non ha voluta farla incidere a me".
"Noi abbiamo sempre lavorato insieme, - conclude - quasi tutte le canzoni più belle sono sue. Con Gianni è stata un'avventura meravigliosa e irripetibile, avere un fratello che scrive per te e la tua voce una canzone più bella dell'altra. Nell'ultimo album Etnea, Gianni ha collaborato, lui non riesce a parlare, ma riesce a canticchiare senza dire le parole".
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Gianni Bella si è preso, dunque, tutto il tributo dell'Ariston, alzandosi in piedi colmo di gioia ed emozione, ma anche con un sorriso trascinante che ispirava gioia. L'artista è rimasto segnato dall'ictus che lo ha colpito nel 2010. Durante la convalescenza, Marcella Bella è sempre stata al suo fianco, a testimonianza anche del loro rapporto speciale che non hanno mai nascosto e dal quale sono nate anche varie collaborazioni dal punto di vista artistico. L'ultima esperienza insieme sul palco del Festival di Sanremo, risale al 2008, con la conduzione di Pippo Baudo.
Da oltre 14 anni per colpa dell'ictus Gianni Bella è, dunque, senza voce. Un destino beffardo per un cantante e compositore come lui, che, però, in una recente intervista a Il Corriere della Sera, non l'ha vinto. "Non ho la voce, - ha dichiarato, - ma sono felice e grato alla vita". A parlare per lui, anche quella volta era stata la figlia Chiara. "Traduce in parole i suoi pensieri", sottolinea da sempre il cantante.