L'ultimo ricordo

Franco Di Mare, la moglie e la figlia: "Ci ha fatto sorridere fino alla fine"

La figlia Stella esprime un chiaro intento, quello di "continuare la battaglia che ha intrapreso papà perché la sua malattia sia riconosciuta come professionale. E' il minimo che io possa fare per onorarlo"

19 Mag 2024 - 09:43
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Franco Di Mare "era unico, ci ha fatte ridere prima di addormentarsi per sempre e noi ci batteremo perché abbia giustizia". E' l'ultimo commosso ricordo della moglie e della figlia del giornalista morto venerdì 17 maggio all'età di 68 anni. "Franco ha diviso la mia vita in due: c'è un prima e un dopo di lui", racconta la 33enne Giulia Berdini, che ha sposato Di Mare due giorni prima della sua morte

© Tgcom24

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"Franco aveva un potere magnetico"

 Nella lunga intervista al Corriere della Sera, Giulia racconta anche il primo incontro con Franco, avvenuto otto anni fa. "L'ho conosciuto alla sede Rai di Saxa Rubra", dove la donna lavorava come responsabile catering del bar interno. "Dopo aver scambiato un paio di battute, sempre dandomi del lei, Franco, da buon napoletano, mi ha invitato a mangiare una pizza. Ci siamo andati dieci giorni dopo. Ed è stato un colpo di fulmine che mai mi sarei aspettato. Quando raccontava qualcosa, Franco aveva un potere magnetico, folgorante. Da allora ogni giorno mi ha insegnato qualcosa. Soprattutto ad ascoltare gli altri. E a moderare l'rruenza a favore dell'attenzione al mondo che mi circonda. Io spero di aver portato gioia nella sua vita e averlosostenuto quando ne ha avuto bisogno".

"Era una persona eccezionale"

 A ricordare Di Mare è anche la figlia adottiva Stella: "Papà era una persona eccezionale, talvolta incostante, ma quando c'era, sempre portatore di stimoli ed esperienze uniche. Con il suo entusiasmo sapeva rendere particolari anche momenti normali. Come una gita in barca, mangiando i ricci pescati da lui, mentre ci narrava una storia di mare o, da grande appassionato di cucina, svelava i segreti di una ricetta fatta con amore". Non a caso Franco Di Mare era pieno di amici: "Papà sapeva mettere a proprio agio chiunque: per lui esistevano solo le persone, con la loro unicità e la propria ricchezza".

"Continuare la battaglia che ha intrapreso"

 In un'intervista a Repubblica, Stella esprime anche un chiaro intento e cioè quello di "continuare la battaglia che ha intrapreso papà perché la sua malattia sia riconosciuta come professionale mi sembra il minimo che io possa fare per onorarlo". A lungo inviato in teatri di guerra nella ex Jugoslavia, Di Mare poche settimane prima di morire aveva infatti annunciato di avere "un mesotelioma, un tumore molto cattivo". 

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