L'ATTORE RACCONTA LA SUA RINASCITA

Gabriel Garko: "Sono stufo di smentire la leggenda sull'omosessualità"

L'attore si racconta in una lunga intervista la settimanale "Chi"

04 Dic 2018 - 15:22
 © ufficio-stampa-fascino

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"Sono cambiate tantissime cose nella mia vita, sia dal punto di vista affettivo, sia dal punto di vista lavorativo. Mi sono ritirato per un po' dalle scene, e in questo periodo di ritiro mi sono finalmente ritrovato e sono più forte di prima". Gabriel Garko racconta al settimanale "Chi" il motivo dell'allontanamento dalle scene per qualche mese: un periodo che gli è servito per ritrovare la serenità: "La leggenda sull'omosessualità? Stufo di smentirla".

"Ho trovato una pace interiore che prima tutto sommato non avevo - prosegue - grazie a persone amiche e a libri sul pensiero e sulla fisica quantistica. Ho tagliato via i rami secchi, ho messo virgole dove serviva un punto e vicino a me ho scelto di avere solo due tipi di persone: quelle con le quali sto bene e condivido tutto e quelle di cui beneficio a uso e consumo".

Gabriel affronta anche il tema dell'amore: "Sono profondamente spaventato dall'amore e, mai come oggi, non so più se è meglio darsi o egoisticamente ricevere e basta. Non mi importa nulla del tempo che passa e l'idea che uno debba sposarsi e fare figli entro una certa età per compiacere una parte della società, mi dispiace, ma non fa per me".

Garko non si sottrae nemmeno alle domande più scomode come quella sulla sua vita privata e sulle sue storie d'amore, che secondo alcune dicerie sarebbero contrattualizzate. "Mai avuto un contratto per una storia - replica Garko - ma non mi meraviglio. Di me, in fondo, si è sempre detto di tutto. Compresa la leggenda sulla mia omosessualità. Di smentire non ho più voglia. Chi è risolto non avrà mai bisogno di tacciare qualcun altro di quello che non è, come se poi fosse deplorevole essere omosessuale. Mi fanno soffrire le cose brutte e false. La cattiveria dilagante sui social mi fa paura ed è anche per questo che posto molto meno. Non voglio far parte del gioco al massacro e della condivisione forzata".

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