Al "GF Vip" la showgirl parla del caso che tenne banco per mesi nel 2019: "Ho vissuto mesi di dolore, non mangiavo più"
A distanza di tre anni, Pamela Prati per la prima volta parla del caso Mark Caltagirone. La nota showgirl ha raccontato la sua verità nel corso della puntata del "Grande Fratello Vip" di lunedì 10 ottobre: un racconto dettagliato sul suo amore mai esistito che ha tenuto incollati gli occhi di tutta l'Italia. Ad Alfonso Signorini, Prati ha raccontato come è iniziato tutto: "L'ho conosciuto quando me ne hanno iniziato a parlare una sera in un ristorante, mi dicevano che mi seguiva e mi apprezzava - ha esordito -. Di lui sapevo che era un ingegnere che lavorava oleodotti in Siria, che si era appena lasciato con la sua compagna e che aveva un figlio con un tumore alla gola. In lui ho conosciuto le stesse fragilità che avevo io, gli scrissi la famosa frase: 'Buona primavera', e iniziammo a scriverci sui social. In questo suo bisogno d'amore mi riconoscevo, iniziammo a flirtare".
L'isolamento - Alfonso Signorini ha ammesso di aver provato ad avvisarla, perché anche lui era stato vittima di un raggiro simile: "Perché ci credevo nonostante non lo vedessi? Lui mi raccontò che era il figlio di un boss mafioso, diceva di essere un testimone di giustizia. Diceva che aveva assistito a un omicidio di mafia, fu salvato da un autista e fu adottato dalla famiglia Caltagirone. L'ho visto due o tre volte in videochiamata, la connessione non era delle migliori, ma mi sono fatta prendere dalla situazione e mi sono lasciata andare completamente e mi sono concessa anche in alcune videochiamate e foto. Lui si faceva vedere ma sempre senza volto. A un certo punto l'ho bloccato perché è iniziato a essere troppo possessivo, mi ha chiesto di togliere delle foto con il mio migliore amico. Poi l'ho perdonato, ma ormai aveva fatto in modo di farmi litigare con tutte le mie amiche e le mie sorelle".
I figli immaginari - Alfonso Signorini, poi, mostra alcuni documenti di quel periodo: prima il video in cui Pamela Prati invia un messaggio per il compleanno del figlio immaginario di Mark Caltagirone Sebastian che sarebbe stato malato di tumore alla gola, poi il messaggio dello stesso Sebastian indirizzato all'ex showgirl del Bagagliano. Tutto fino all'arrivo dell'altra bambina, Rebecca, che aveva deciso di adottare insieme al suo Mark. Fino alla celebre puntata di "Domenica In", in cui Prati parlò pubblicamente della sua famiglia: "Non volevo andarci - ha raccontato -, mi hanno costretto. Mi dissero che se io non avessi parlato della mia famiglia avrei trattato i miei figli come dei bastardi. Così, andai. Mi hanno fatto credere che lui per il dolore avesse avuto un infarto".
Le nozze mancate - Nel frattempo, si stavano preparando le nozze più chiacchierate dell'anno: "I miei truffatori mi portarono a scegliere l'abito, scelsero la chiesa, c'era una data delle nozze - ha detto - volevano distruggermi. Queste sono delle truffe affettive, con me se ne è parlato per la prima volta, ma nel mondo c'è gente che si è tolto la vita per questo". Una crisi che si è poi riversata sul lavoro: "I colleghi sono stati i peggiori - ha spiegato - non mi hanno voluto capire. Ho perso dei lavori con il Bagaglino e con una campagna pubblicitaria".
La solitudine e il dolore - Alla fine, Pamela Prati ha voluto chiedere scusa al pubblico: "Non ho preso in giro nessuno, sono stata io a essere raggirata - ha spiegato - se non avessi il mio pubblico, non sarei quella che sono. Vorrei incontrarli uno a uno e sedermi a parlare con loro. Non sono stata io a tirare in mezzo dei bambini, altri li hanno tirati fuori per me, io avrei voluto soltanto difenderli". Una volta scoperto il polverone, Pamela ha attraversato un momento molto difficile della sua vita: "Ho vissuto mesi di dolore - ha raccontato -, non mangiavo e ancora oggi ho un certo rigetto nei confronti del cibo per questo trauma. Hanno scritto e raccontato di tutto, ringrazio solo i miei amici strettissimi e il mio avvocato che mi hanno aiutato a leccarmi le ferite". Una volta rientrata in Casa, Pamela si è lasciata andare a un pianto liberatorio: a consolarla i suoi coinquilini che l'hanno rincuorata con un lungo abbraccio.