A "LIVE - NON E' LA D'URSO"

Guendalina Tavassi racconta il dramma del revenge porn: "Voglio dare forza alle donne colpite come me"

L'ex gieffina a "Live - Non è la d'Urso" ha parlato dei suoi video hot finiti in Rete

30 Nov 2020 - 10:08

L'ex gieffina e opinionista tv Guendalina Tavassi è intervenuta a "Live - Non è la d'Urso", dopo che alcuni suoi video privati a luci rosse sono stati hackerati e sono finiti in Rete. Nonostante il momento terribile, Guendalina ha voluto mandare un messaggio a tutte le donne vittime come lei di revenge porn: "Voi e io non abbiamo fatto nulla di male. Chi si deve vergognare è chi ha fatto questo schifo".

"Parlo anche per le donne che non ci sono più" - "Sono una donna forte e ho imparato a rialzarmi sempre, da qualsiasi situazione. Volevo parlare per dare forza a tante donne che sono nella mia situazione o che purtroppo non ci sono più", ha continuato la Tavassi. "Vorrei anche rispondere a tutte le persone che dicono che l'ho fatto per andare in tv. Non so quale donna o madre farebbe mai una cosa del genere".

"Dobbiamo tramutare il dolore in forza" - In collegamento da casa l'influencer ha poi aggiunto: "Io devo dare forza e stare a fianco di mio marito, che non è un personaggio pubblico ed è lontano da queste dinamiche social. E poi a tutte le donne vittime di revenge porn, che in questo momento stanno male. Bisogna prendere queste cose orribili e tramutarle in forza per andare avanti. Abbiamo la famiglia, i figli, gli amici: tante persone che stanno peggio di noi in questa situazione. Dobbiamo essere forti per loro".

Guendalina Tavassi disperata: hackerati video hard col marito

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"Preoccupati per i nostri figli" - Al suo fianco il marito Umberto, che ha spiegato come la situazione abbia avuto ripercussioni pesanti sui tre figli e sulla quotidianità domestica: "Siamo sempre stati una famiglia solare, mentre adesso la serenità è venuta meno. Gaia ha 16 anni e sa tutto, sta soffrendo molto. Ai piccoli abbiamo spiegato invece che qualcuno ci ha rubato dei soldi dalla carta e per questo siamo preoccupati".

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