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Candace Bushnell, scrittrice del libro che ha ispirato la serie tv, mette in guardia le donne
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"Sex and The City non è molto femminista". Con queste semplici parole, rilasciate in un'intervista al "New York Post", l'autrice Candace Bushnell ha smontato il mito di un'intera generazione di donne. Sotto accusa soprattutto la travagliata storia d'amore tra Carrie e lo sfuggente Mr. Big perché farsi sposare da un uomo "non dovrebbe essere il principale obiettivo della vita".
Negli anni Novanta Carrie Bradshaw (Sarah Jessica Parker) e le sue amiche Charlotte (Kristin Davis), Miranda (Cynthia Nixon) e Samantha (Kim Cattrall) con le loro vite glamour e sessualmente libere, si presentarono in tv come paladine delle donne ma alla fine, secondo l'autrice che le ha create, non lo sono affatto.
Presentando il revival "And Just Like That", in uscita il prossimo dicembre, la Bushnell è tornata a parlare anche della serie originale: "Ha un messaggio che non è molto femminista, a conti fatti. Ma è televisione, è intrattenimento. Ecco perché la gente non dovrebbe basare le proprie vite su ciò che vede in una serie televisiva. E' un grande show, divertente, ma ci sono alcuni fan che si fanno guidare da quello che vedono".
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Un buon esempio del fatto che la serie non sia molto femminista, secondo la scrittrice, è la volontà della protagonista di sposarsi a tutti i costi: "La realtà è che non è la migliore scelta economica a lungo termine. Gli uomini possono essere pericolosi per le donne in molti modi. Non ne parliamo mai, ma è qualcosa su cui le donne dovrebbero riflettere: puoi fare molto meno quando dipendi da un uomo".
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