Nel 1993 mise fine a due gravidanze nel giro di pochi mesi
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"Non fu una scelta facile. Non era quello che volevo ma quello che bisognava fare". Così Alyssa Milano, nell'ultima puntata del suo podcast "Alyssa Milano: Sorry Not Sorry" ha parlato della decisione di abortire per due volte nel giro di pochi mesi nel 1993, quando aveva 21 anni. "All'epoca non ero pronta per essere madre e scelsi l'aborto. Fu una mia scelta e fu quella giusta per me", ha rivelato l'attrice di "Streghe".
ALYSSA MILANO LANCIA LO SCIOPERO DEL SESSO
"E' stato devastante. Sono cresciuta in una famiglia cattolica e mi sono ritrovata improvvisamente in conflitto con la mia fede. Cominciavo a realizzare che solo agli uomini era concesso il potere di decidere ciò che era permesso e ciò che non lo era. Davanti a me c'era una potenziale carriera e un potenziale futuro, non ero pronta per essere madre" ha dichiarato Alyssa, senza svelare l'identità del compagno dell'epoca. Dopo pochi mesi dall'interruzione della gravidanza, però, rimase di nuovo incinta. "Presi le dovute precauzioni ma rimasi di nuovo incinta. Ancora una volta presi la decisione giusta e interruppi la gravidanza".
"Non avrei avuto i miei bellissimi bambini e la mia carriera, non avrei incontrato il mio fantastico marito David", ha aggiunto l'attrice che è mamma di Milo (7) ed Elizabella (4). "Non avrei avuto la capacità di combattere contro i pregiudizi e non sarei stata libera di essere me stessa. E' questo il punto della nostra lotta: la libertà. La libertà per le donne di vivere la vita che vogliono, non quella imposta da una gravidanza. Tutte le donne che scelgono di abortire lo fanno per ragioni reali. Quelle ragioni sono nostre e non riguardano nessun altro."
Rivelazioni shock che arrivano all'indomani delle recenti leggi approvate in alcuni stati Usa che di fatto rendono più difficile interrompere una gravidanza indesiderata. La Milano è in prima linea per difendere il diritto delle donne all'aborto e qualche mese fa aveva lanciato lo sciopero del sesso, per protestare contro la legge della Georgia.