Gran finale per "La Talpa": trionfa Alessandro Egger e la talpa era...

È Alessandro Egger il trionfatore de "La Talpa", il reality condotto da Diletta Leotta che ha inaugurato un modo di fruizione innovativo dell'intrattenimento, sviluppandosi in parte classicamente in tv e in gran parte con contenuti esclusivi online su Mediaset Infinity. Il modello, che spesso era stato sospettato di essere la Talpa alla fine si è rivelato l'osservatore più acuto, capace di avere la meglio sugli altri dieci concorrenti e portarsi così a casa i 38mila euro del montepremi finale. La vera talpa era invece Lucilla Agosti, arrivata all'ultima manche insieme allo stesso Egger e ad Andrea Preti.  

"Ho dato tutto quello che potevo e che mi sentivo di dare - ha commentato Egger dopo la proclamazione -. Nulla è stato costruito, quando ero in difficoltà ho cercato di usare qualche strategia, però ho giocato davvero con gusto". Egger ha poi voluto fare un post Instagram per ringraziare tutto lo staff del programma. "Grazie a Marco Salvati (autore del programma - ndr) che ha creduto in me, agli autori che hanno seguito la mia storia - ha scritto -. Alla rete, ai concorrenti unici e meritevoli di nota. Grazie alla scenografia, ai costumi, alla produzione e a tutti gli assistenti, regia e tutti quanti. Questa vittoria è per tutti quelli che hanno guardato e creduto in questa serie che avrà luce ancora su Mediaset Infinity, dove vi consiglio di guardare tutte le puntate".

Per Alessandro Egger l'esperienza è stata importante non solo per il risultato finale, ma anche dal punto di vista umano. Il modello ha infatti instaurato con gli altri concorrenti del cast rapporti spesso molto profondi e intimi. A partire da Marina La Rosa, con cui ha parlato a cuore aperto delle proprie vicende familiari, ma non solo. "Non mi aspettavo di creare un rapporto così profondo con tutti i concorrenti - ha detto Egger -. Inizialmente con Marco Melandri, con cui condividevo il senso dell’umorismo. Con Gilles Rocca ho instaurato il tipico rapporto fratello maggior e minore: amore e odio. Poi Orian Ichaki, perché come me ama ridere".