Il programma di Italia 1 ha organizzato l'incontro tra l'uomo e i ragazzi che lo prendevano in giro durante la scuola
Nella puntata de "Le Iene" del 28 novembre, il programma di Italia 1 ha accolto la richiesta di un 39enne, Antonino, che ha deciso, dopo 26 anni, di confrontarsi con i bulli che gli avrebbero rovinato la vita quando andava a scuola. Il ragazzo ha chiesto aiuto alla trasmissione per trovare la forza di affrontare le persone che, anni fa, gli hanno reso impossibile l'adolescenza: "Ho scritto e cancellato più volte la mail al vostro programma - ha spiegato il ragazzo a Veronica Ruggeri -, non riuscivo a trovare la forza ma volevo comunque chiudere questa finestra sul passato".
L'uomo ha poi ricordato come sono iniziate le vessazioni che lo hanno segnato: "Tutto è iniziato quando sono passato dalle elementari alle medie - ha raccontato -. La mia era una famiglia povera, mio padre creava problemi in giro e mia madre cercava di risolverli quindi erano abbastanza assenti. Io non potevo permettermi vestiti di marca, andavo in giro con i maglioncini ingialliti e le scarpe più grandi. Nel frattempo passo alle scuole medie e dopo una discussione con un ragazzo inizia il mio incubo. Ricevo un calcione alle spalle e poi uno schiaffo: era un ragazzo che mi ordinava di non creare ulteriori problemi a suo cugino. Non voglio dire i loro nomi, li chiamerò il moro e il biondo. Da quel momento mi hanno rovinato la vita".
Veronica Ruggeri accompagna Antonino in questo viaggio che lo ha portato ad affrontare faccia a faccia con chi gli ha rovinato l'adolescenza. "Ti ricordi cosa è successo alle scuole medie? Pugni, sputi e schiaffi e calcioni", i due uomini hanno riconosciuto Antonino ma hanno minimizzato i loro atteggiamenti: "Mi ricordo che eravamo tosti - ha detto uno di loro -, ma non si può dire che facevamo bullismo nel senso peggiore del termine". "Ho dovuto lasciare la scuola perché avevo paura di voi - si è sfogato Antonino -, ho avuto molti problemi, non riesco a dormire e a 39 anni continuo a essere molto insicuro". Il "moro" e il "biondo" dicono di non ricordare molti dei gesti: "Non sono mai stato un bambino eccellente, anche io ho subito alcune cose, ma non pensavo di averti creato tutti questi problemi. Pensavo fossero cose normali: con l'età capisci molte cose. Mi dispiace, spero che il fatto che tu mi abbia affrontato ti aiuti". L'incontro si è concluso con un abbraccio tra il bullo e Antonino, che dice: "Non so se questo incontro mi aiuterà, spero che sarà un gradino chi mi farà andare avanti".