Maccio Capatonda: "Con 'Bob Torrent' prendo in giro la pirateria online"
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Il comico dirige la prima web series prodotta da Infinity, raccontando le vicende di un produttore che decide di diventare il re dei film pirata
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Infinity produce "Bob Torrent", la prima web series realizzata in collaborazione con Maccio Capatonda, che per l'occasione ha diretto il gruppo di attori da sempre presenti nei suoi video. "Bob Torrent" narra le vicende dell'omonimo protagonista, un produttore cinematografico fallito che decide di vendicarsi diventando il re dei film pirata.
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Come? Producendo nei fatiscenti studios della Torrent Production film e serie TV di bassa qualità che spaccia per grandi capolavori di Hollywood, imbrogliando così gli utenti del web. Ad aiutarlo troviamo un team di collaboratori imbranati e divertenti: l'assistente Licio Chiss Me, interpretato da Herbert Ballerina, la stagista sessantenne Assunta May, la proromente segretaria Silvia Pelvica, il responsabile IT Giobbe e il magazziniere Pino detto Abete, interpretato da Ivo Avido.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Maccio Capatonda, che ci ha raccontato la sua esperienza.
Raccontaci di questo nuovo progetto, Bob Torrent.
Bob Torrent è una mini serie comica di dieci puntate sulla pirateria digitale dei film e delle serie tv. Il concept e le prime versioni delle sceneggiature sono stati partoriti dai creativi dell'agenzia creativa di Infinity, Leo Burnett. Successivamente sono stato chiamato in causa per “macciocapatondizzare” il tutto revisionando le sceneggiature e cimentandomi nella regia, oltre che in diversi camei.
Come ti sei trovato a intervenire su materiale iniziato da altri?
Devo ammettere che il materiale era già molto comico e molto affine al mio stile. L'intento della serie è quello di ironizzare sulle difficoltà che si incontrano quando si prova a scaricare, o a guardare in streaming, contenuti audiovisivi illegalmente. La trama ruota attorno alla Torrent Production, una becera casa di produzione di contenuti piratati gestita dal produttore peggiore del mondo, che si chiama appunto Bob Torrent. In ogni puntata vengono raccontate le vicende di una coppia di utenti che cerca di guardare film o serie tv in maniera illegale e le vicende della Torrent Production che si impegna a produrre questi contenuti.
Bob Torrent ruota intorno all'ambiente del cinema e delle case di produzione. Quanto ha influito la recente esperienza con il tuo primo film, "Italiano Medio" nel tratteggiare questo nuovo personaggio?
Credo che aver fatto un film mi abbia aiutato ad affrontare questo progetto con più maturità in tutte le fasi della realizzazione. Per quanto riguarda la costruzione dei personaggi mi ha aiutato a connotarli più minuziosamente e nel minor tempo possibile, nel capire quando qualcosa funziona o non funziona a livello comico o narrativo e trovare soluzioni in breve tempo.
Con il tuo lavoro hai rivoluzionato i codici e il linguaggio della comicità. Da dove arriva Maccio Capatonda?
Non so esattamente in che modo avrei fatto questa rivoluzione, ma credo di essere semplicemente il prodotto di un'epoca, quella del bombardamento mediatico. Un'epoca in cui le persone vivono davanti a schermi e assorbono una immensa quantità di immagini e suoni. Io nella mia infanzia e adolescenza ho assorbito tanto e ora sto in un certo senso risputando questi contenuti in maniera molto personale e su altrettanti schermi. Il mio nuovo modo di fare comicità dipende dalla nuova epoca in cui ci troviamo.
Una delle tue particolarità è la creazione di nomi surreali, potremmo azzardare al limite dell¹assurdo, come nascono?
In maniera assolutamente casuale e spontanea. Di solito la mattina appena sveglio o mentre guido o sotto la doccia. Invece quando sto troppo tempo a rifletterci non mi vengono.
Il mercato televisivo, con la nascita delle piattaforme streaming, si trova in una profonda fase di evoluzione e ridefinizione dei propri confini. Tu cosa ne pensi?
Si sta ridefinendo il ruolo dello spettatore. Non è più quello passivo che si trova davanti allo schermo e si sorbisce tutto quello che passa, ma vuole scegliere quando e cosa vedere. E con internet questo è possibile. Anche la tv si sta muovendo in questo senso attraverso i contenuti on demand. Tuttavia quello che rende internet un posto speciale è che lo spettatore ha la possibilità di trasformarsi in attore protagonista, di essere egli stesso nello schermo in forma audiovisiva e anche in forma scritta. E' sicuramente un medium più completo che può contenere al suo interno anche la televisione. Non rimane che ingrandire lo schermo. Nonostante questo la tv di flusso potrà sempre far leva sulla pigrizia di chi non ha voglia di stare a cliccare col mouse a destra e sinistra, ma vuole solo schiacciare un tasto sul telecomando.
Dopo l'esperienza in tv con "Mai Dire Gol", la produzione di video divenuti cult nel web, la partecipazione nel programma radiofonico "Lo Zoo di 105" e l'ultimo successo cinematografico di "Italiano Medio", approdi nel mondo dello streaming on demand. Raccontaci la tua esperienza con Infinity.
Io cerco di realizzare prodotti in cui credo e che mi diano la possibilità di esprimermi in totale libertà e Infinity mi ha dato questa possibilità. I creativi hanno scritto un concept perfetto per me e per il mio modo di lavorare. Abbiamo cercato di scherzare sul mondo della pirateria digitale raccontando più o meno le esperienze di tutti noi. Faccio questo lavoro per divertire ma soprattutto per divertirmi e in questa esperienza mi sono divertito tantissimo.