Sono passati due anni da quando due proiettili sparati da due giovani colpirono per errore Bortuzzo, cambiando per sempre la sua vita. Due anni e tanta fisioterapia dopo qualcosa è cambiata, "miglioramenti ci sono ogni giorno" dice lui, ma allo stesso tempo ammette di aver smesso di angosciarsi "con l’idea costante di riprendere a camminare. Lo vorrei e ci sto lavorando, ma non mi do più scadenze". E così nel frattempo lancia quella che sembra una provocazione ma nemmeno tanto, perché l'obiettivo è serio ed è quello di alzare il velo su una realtà che per la maggior parte delle persone resta sconosciuta. "È evidente, la gente non sa come avvicinarsi alla disabilità - racconta Manuel al quotidiano romano -. C’è un imbarazzo che noi percepiamo al volo. Ci sono persone coraggiose che stanno rompendo questo muro. Una su tutte, Bebe Vio. Ma credo che dovremmo fare di più".