Dal 13 settembre, in prima serata su Canale 5, la storia di vendetta e riscatto di una donna sola al comando
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Nell'autunno di Canale 5 è in arrivo "Maria Corleone" (in onda dal 13 settembre), fiction in quattro episodi ideata da Pietro Valsecchi ("Distretto di polizia" e "Squadra antimafia"). Al centro il rapporto tra una donna in fuga dal passato (Rosa Diletta Rossi nel ruolo della protagonista) con un padre dal nome pesante: Don Luciano Corleone (interpretato da Fortunato Cerlino).
"Maria Corleone è una donna limpida e pulita. Almeno finché si ritrova a gestire le sue ambizioni lavorative, il suo presente a Milano dove si fa chiamare Maria Florio. Vuole diventare famosa per le sue capacità e non per il nome della sua famiglia, Corleone", racconta a "Tv, Sorrisi e Canzoni" la protagonista Rosa Diletta Rossi. "Si è costruita una carriera da stilista, ha un fidanzato che fa il magistrato ed è felice di aspettare un bambino. In occasione dell’anniversario di nozze dei genitori sceglie di tornare a Palermo per annunciare l'imminente maternità". Il lieto evento innesca però un cambiamento radicale nella protagonista: "A un certo punto Maria perde il sorriso, c'è un taglio netto nella sua vita. Come si fa a rappresentare qualcuno che ha più potere degli altri e può fare molto male? Mi sono detta: 'Ora devo fare la boss!'. È stato strano, ma al tempo stesso anche adrenalinico e molto divertente".
Uno sguardo moderno sul mondo della malavita, che affonda però le sue radici nel passato. "Maria Corleone narra la saga di una famiglia, i rapporti di sangue, il passato che condiziona le vite delle persone", spiega Fortunato Cerlino che nella serie interpreta il padre mafioso della protagonista. "Pietro Valsecchi ha avuto l'intuizione di raccontare la mafia per quello che è oggi. Luciano Corleone è un mafioso di seconda o terza generazione: potrebbe mandare i figli a studiare nelle università migliori".
"E' arrivato il momento di riflettere su dove portano certi destini e che influenza hanno sulla società civile. C'è un'aberrazione antichissima e patriarcale, molto maschile, alla base di violenze gravissime come quella contro le donne", continua l'attore che ha vissuto molto da vicino i temi trattati dalla fiction. "Io sono cresciuto a Pianura, il quartiere di Napoli che chiamano Far West. Il primo morto l'ho visto a 10 anni ma Giulia, la mia maestra delle elementari, mi ha aiutato a vedere altre cose oltre l'ambiente fosco e mi ha fatto capire che ero un essere umano".
Sul set l'alchimia tra i due attori è stata immediata, come sottoline la protagonista: "E' stato intenso, lui è un attore talmente bravo che ti incute timore, il che era giusto, visto che tra Maria e il padre ci sono sia una conflittualità sia un amore enorme: lei ne è affascinata, lo rispetta e vuole in tutti i modi la sua approvazione". "Con Rosa abbiamo lavorato benissimo", le fa eco Cerlino "E' molto seria, fa parte di quel genere di attori che quando sono sul set pensano a quello che stanno facendo e non al contesto intorno. Il tipo di attore che adoro perché non è un 'attore' nella vita".